Atalanta fermata sul più bello: palo di Zappacosta e Provedel super, con la Lazio è 0-0

Partita d’altissima intensità alla New Balance Arena: l’Atalanta macina gioco, crea le chance migliori nella ripresa, ma sbatte su Provedel e sul palo. La Lazio regge con ordine e porta via uno 0-0 che racconta equilibrio, concentrazione e duelli vinti in area.

EQUILIBRIO INIZIALE – Juric alza la pressione fin da subito, Sarri risponde con palleggio e ampiezza: prime avvisaglie con Carnesecchi attento su piazzato di Basic, replica nerazzurra sull’asse De Ketelaere–Zappacosta. L’intervallo arriva sullo 0-0 dopo il destro di Guendouzi a fil di palo e il riflesso di Provedel su Zappacosta.

LA DEA ALZA I GIRI – Rientro con più convinzione atalantina: Lookman è nel vivo, Provedel comincia il suo show (57’) e si supera al 72’ distendendosi sull’interno piede dell’inglese. Juric cambia volto: dentro Krstović, de Roon e Scalvini per alzare pesi e qualità. La spinta cresce, la Lazio arretra.

EPISODI DECISIVI – L’onda nerazzurra sembra travolgere i biancocelesti: al 81’ Zappacosta esplode un destro al volo, Provedel è battuto ma la palla bacia il palo. Poi De Ketelaere sfiora il jolly a giro (84’). Nel finale standing ovation per Lookman e spazio a Maldini, che al 90’+2 manda alta la punizione dell’ultima speranza.

LE MOSSE DI SARRI – L’infortunio di Cancellieri (22’) porta in campo Isaksen, poi esperienza nel finale con Vecino e Pedro, fino a Lazzari e Provstgaard per blindare gli ultimi metri. Romagnoli guida, Gila chiude: la Lazio soffre ma tiene.

LE CHIAVI – Provedel uomo-copertina, palo di Zappacosta e densità centrale biancoceleste. All’Atalanta è mancato solo il graffio, non l’identità: baricentro alto, recuperi immediati, continuità di pressione. Lo 0-0 conserva la striscia d’imbattibilità e certifica una squadra solida; resta il rammarico per le occasioni nitide non capitalizzate.

Punto che pesa più per la Lazio, prezioso per il morale e la classifica; per la Dea, una prestazione da squadra matura nel giorno del 118° compleanno onorato con la patch celebrativa. La sensazione? Alla prima finestra utile, questa Atalanta ha già pronto il colpo.

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