Quando la favola diventa leggenda. La notte di Dublino incorona la Dea a livello internazionale. E’ la prima Coppa Europea vinta dal club bergamasco, è il primo titolo del fantastico ciclo firmato Gasp. Giusto così. Lo merita la famiglia Percassi che ha creato un progetto calcistico che in tanti ora stanno cercando di imitare; lo merita Gasperini che non sarà un mostro di simpatia ma che ha trasformato un’idea di calcio in un qualcosa di unico; lo meritano i tifosi (quasi diecimila ieri in Irlanda) che non hanno perso un grammo del loro entusiasmo anche dopo la sconfitta con la Juve in Coppa Italia. E ora stanno vivendo una storia da ricordare.

Dopo aver travolto il mitico Liverpool stavolta è l’invincibile Bayer Leverkusen a inchinarsi davanti alla Dea. Un primo tempo impressionante. Da manuale del pallone. Un pressing asfissiante che ha soffocato le manovre tedesche, due gol fantastici di Lookman, una copertura del campo da lasciare a bocca aperta. Senza mai alzare il piede dall’acceleratore, senza mai abbassare neppure di un metro il proprio baricentro nonostante il doppio vantaggio. Questo è quello che il Gasp ha insegnato in questi anni alla sua creatura. E questo è quello che si è visto restituire dai suoi allievi. Stessa musica nella ripresa. Terza invenzione di Lookman, un Ederson gigantesco, una squadra che non ha mai alzato il piede dall’acceleratore. Un concerto celestiale. Una lezione di calcio.

E ora cosa succederà nel mondo Dea? Il Gasp aveva ricordato a tutti nei giorni scorsi che il modo migliore per un tecnico di chiudere un’esperienza affascinante era quello di salutare con una vittoria. Il presidente del Napoli De Laurentiis lo corteggia da tempo. Ed è normale che la tentazione di prendersi il Maradona ci sia. E pure forte. Da inguaribile romantico mi piacerebbe che, alla fine, Gasp decidesse di continuare con la favola. Con la Dea. Decidesse di diventare il Ferguson italiano. Di legarsi a una società sana e ambiziosa. Che con questa Europa League alzata al cielo è entrata nel gruppo delle grandi del calcio italiano. Vedremo. E’ impossibile immaginare l’Atalanta con un allenatore diverso in panchina. A Gasp deve dire grazie anche il cittì Spalletti visto che l’allenatore della Dea consegna alla Nazionale uno Scamacca nuovo, che lotta, soffre, che si muove in maniera micidiale dentro l’area di rigore avversaria. Abbiamo trovato il bomber che l’Italia cercava per vivere al meglio il prossimo Europeo. Per il resto continueremo a vedere la società bergamasca vendere calciatori a peso d’oro e investire in talenti che spesso diventano nuovi fenomeni. Questa è la favola Dea.

Sezione: Europa League / Data: Gio 23 maggio 2024 alle 16:30 / Fonte: Luca Calamai per TMW
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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