Non è solo una questione di bacheca o di trofei da spolverare. Quando la tua nazione ti elegge miglior rappresentante calcistico dell'anno, il peso specifico del riconoscimento cambia radicalmente. Berat Djimsiti si prende la scena e lo scettro di Albania, certificando un 2025 vissuto da protagonista assoluto, tra chiusure eleganti e una fascia da capitano (in Nazionale) portata con fierezza. Ma è nelle parole affidate ai social dopo la premiazione che emerge la vera statura dell'uomo, prima ancora che dell'atleta.

ORGOGLIO E SENTIMENTO - Il difensore atalantino non ha nascosto la commozione per un traguardo che certifica la sua definitiva maturazione internazionale. «È un grande onore e un indescrivibile sentimento di orgoglio ricevere questo premio», ha confessato Djimsiti, ammettendo la difficoltà nel trovare il lessico giusto per descrivere il momento: «Un’emozione speciale, che difficilmente si esprime a parole». È la consacrazione di una carriera costruita sul silenzio, sulla dedizione e su una crescita costante che lo ha reso imprescindibile.

DIETRO LE QUINTE - Nel momento del trionfo personale, però, il numero 19 nerazzurro ha scelto di allargare l'inquadratura, rifiutando l'idea dell'uomo solo al comando. «Voglio ringraziare di cuore tutti coloro che quest’anno mi hanno accompagnato in questo viaggio», ha sottolineato, rivolgendo il pensiero prima alla famiglia, sostegno costante «in ogni passo», e poi alla sua seconda casa: l'Atalanta. Staff tecnico, compagni di spogliatoio e tifosi vengono citati non per dovere di cronaca, ma come ingranaggi fondamentali della sua macchina performante.

IL MANIFESTO - C'è un passaggio, nella sua dedica, che racchiude l'essenza stessa della filosofia che si respira a Zingonia e che Djimsiti ha fatto sua: «Il calcio è uno sport di squadra ed è solo con lo spirito di gruppo che riusciamo a tirare fuori il meglio di ognuno di noi». Una dichiarazione d'intenti che suona come una lezione di leadership: anche quando i riflettori sono tutti per lui, il "Ministro della Difesa" ricorda che il singolo brilla solo se il collettivo funziona. L'Albania ha il suo re, la Dea il suo senatore.

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Sezione: Primo Piano / Data: Mer 17 dicembre 2025 alle 00:01
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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