Gian Piero Gasperini è ormai il passato, anche se è un passato che inevitabilmente condizionerà le scelte del futuro. Adesso la grande sfida della nuova Atalanta sarà capire come e quanto cambieranno i nerazzurri sotto la guida di un altro allenatore: una rivoluzione a metà, forse, ma con il borsino della rosa già pronto a oscillare.

DIFESA: CHI RESTA E CHI RISCHIA - È dietro che le novità saranno più immediate. Con un passaggio alla difesa a quattro, giocatori come Hien e Djimsiti potrebbero perdere alcune certezze costruite nel sistema a tre di Gasperini. Hien, abilissimo nell’uno contro uno gasperiniano, dovrà adattarsi a più coperture e meno libertà, mentre Djimsiti, se resterà (forti le sirene dal Qatar), dovrà reinventarsi. Diverso il discorso per Scalvini, già abituato in Nazionale alla linea a quattro, pur con qualche difficoltà iniziale, e comunque centrale nel progetto atalantino. Su Kolasinac, a 30 anni passati, la questione è semplice: tornerà a fare il terzino puro o sarà centrale reinventato?

QUESTIONE TERZINI - Non mancano interrogativi sugli esterni bassi. Bellanova dà il meglio come laterale di spinta a tutta fascia: con un modulo a quattro, più disciplinato, rischierebbe di perdere efficacia. Pioli, che ha esaltato Theo Hernandez al Milan, potrebbe valorizzarlo, Motta, più prudente, forse meno. Zappacosta resta una garanzia di duttilità, utilizzabile in ogni caso. Attenzione però a Posch: poco considerato fino ad ora, potrebbe guadagnare spazio come terzino destro, ruolo in cui aveva brillato con Motta a Bologna.

CENTROCAMPO DA RIPENSARE - Nella mediana a due, l'Atalanta potrebbe ridisegnare molte cose - analizza L'Eco di Bergamo -. De Roon, insostituibile per Gasperini, resterebbe una risorsa utile, ma meno imprescindibile. Motta predilige il possesso ragionato e la qualità tecnica, mentre Pioli cerca più rapidità e verticalità: Ederson, che potrebbe partire, andrebbe sostituito con giocatori simili. Opportunità in vista per Brescianini e Sulemana, finora marginali, che potrebbero finalmente conquistare una dimensione stabile.

TREQUARTI E ATTACCO: NUOVI RUOLI, NUOVE GERARCHIE - Con Motta si potrebbe vedere un Pasalic rilanciato in un ruolo da trequartista incursore, sul modello di Ferguson al Bologna. Pioli, invece, potrebbe puntare più sulla qualità tecnica: ecco allora che Samardzic potrebbe finalmente esplodere nella posizione di rifinitore puro, anche se la deludente esperienza di De Ketelaere con il Milan suggerisce prudenza. Proprio il belga, però, potrebbe essere schierato ancora da esterno destro, dove è rinato a Bergamo. A sinistra, l’eventuale partenza di Lookman imporrebbe l’acquisto di un nuovo esterno offensivo. Maldini, intanto, tornerebbe finalmente nella sua posizione naturale.

ATTACCO E PORTIERE, IL NODO FINALE - In avanti, Retegui potrebbe benissimo adattarsi alle richieste sia di Motta che di Pioli, anche se il tecnico ex Bologna preferisce punte più associative come Zirkzee. In porta, infine, l'unica certezza sembra Carnesecchi, talento che piace a tutti, anche se Motta predilige portieri con piedi più educati per la costruzione dal basso.

L’Atalanta è pronta a cambiare pelle, ma prima bisogna scegliere il nuovo condottiero: il mercato verrà di conseguenza, per capire chi potrà davvero restare protagonista o rischiare di perdere terreno.

La vera sfida della Dea è appena cominciata.

Sezione: Calciomercato / Data: Lun 02 giugno 2025 alle 21:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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