Pochi momenti nella carriera di un calciatore hanno lo stesso valore di una serata come quella di Parigi. L’Atalanta, sotto i riflettori del Parco dei Principi, contro i campioni d’Europa in carica, con milioni di appassionati collegati da ogni parte del mondo. Una sfida che lascia il segno, a prescindere dal risultato, e che diventa patrimonio professionale di chi la vive. Ademola Lookman, però, non ci sarà. Non in campo, non in panchina: a casa, davanti alla televisione.

UNA REPLICA GIÀ VISTA – La vicenda che lo tiene fuori da Parigi non è nata ieri - approfondisce Alessandro Vocalelli nel suo taglio editoriale su La Gazzetta dello Sport -. Dall’offerta rifiutata dall’Inter alla ribellione social, con la cancellazione delle foto in maglia nerazzurra, fino al ritorno tardivo a Bergamo, Lookman ha creduto di poter piegare la società alla sua volontà. Ma l’Atalanta ha fatto ciò che fa da sempre: ha mantenuto la sua linea, senza isterismi, ma con fermezza. È già successo in passato, e il copione si è ripetuto. Multa, pazienza e attesa di un gesto distensivo che, al momento, non è arrivato.

IL PESO DEI PROCURATORI – In questo scenario, la figura dei procuratori diventa centrale. A cosa serve davvero un agente? Solo a spingere per trasferimenti e nuovi contratti, o anche – come dovrebbe – a proteggere il prestigio e la serenità del proprio assistito? Perché la verità è che Lookman è un grande calciatore, Pallone d’Oro africano, autore della tripletta che ha consegnato all’Atalanta l’Europa League. Eppure, in questo momento, sta rinunciando a scrivere altre pagine memorabili della sua carriera. Non per limiti tecnici, ma per strategie discutibili.

LA RESPONSABILITÀ DI UNA SCELTA – È difficile pensare che un campione del suo calibro non percepisca il valore di partite come PSG-Atalanta o, tra qualche settimana, Juventus-Atalanta allo Stadium. Occasioni che costruiscono la carriera, che accrescono il prestigio internazionale, che restano nei ricordi di tifosi e addetti ai lavori. Ed è qui che entra in gioco il compito più delicato degli agenti: consigliare, non solo assecondare. Proteggere, non solo sfruttare.

L’Atalanta sta gestendo la situazione con freddezza e maturità, senza dimenticare che Lookman resta un patrimonio tecnico ed economico. Ma la domanda resta aperta: chi protegge il giocatore da se stesso e dalle scelte che rischiano di comprometterne l’immagine? Rinunciare a sfide come quella di Parigi significa privarsi di momenti che valgono più di qualsiasi clausola o commissione. È qui che si misura il confine tra procuratori che pensano solo al prossimo affare e chi, invece, ha davvero a cuore la carriera di un campione.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 17 settembre 2025 alle 12:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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