In meno di un anno la sua vita è cambiata completamente: dall’esordio in Serie A contro la Juventus alla firma con l’Atalanta, che potrebbe portarlo presto a calcare anche il palcoscenico della Champions League. Honest Ahanor, classe 2008 e già considerato il talento più prezioso della sua generazione, è pronto ad affrontare il grande salto. E lo fa con un mix di consapevolezza e serenità davvero rare per un ragazzo della sua età. Presso la sala conferenze del Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia, accanto all'Ad Luca Percassi, è stato presentato ufficialmente alla stampa. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com 

Honest, da quel debutto contro la Juventus sono cambiate molte cose: ora l’Atalanta e la possibilità della Champions. Come vivi tutto questo?
«Sicuramente per un ragazzo giovane poter giocare la Champions League è la realizzazione di un sogno, ma io voglio soprattutto dare il massimo contributo possibile ai miei compagni in campionato. Vestire questa maglia, in un club prestigioso come l’Atalanta, mi regala ulteriori stimoli e mi spinge a ripagare la fiducia del presidente Percassi, del direttore D'Amico, di mister Juric e di tutta la squadra».

Nella tua carriera hai sempre giocato con compagni più grandi di te. Cosa ti ha insegnato questa esperienza, umanamente e professionalmente?
«Crescere con ragazzi più grandi mi ha aiutato ad affrontare certe situazioni con maggiore maturità. Mi ha dato consapevolezza, mi ha reso più forte e pronto a gestire alcune dinamiche in anticipo rispetto ai miei coetanei».

Ti trovi spesso accanto a compagni con carriere importanti, alcuni hanno persino vinto l'Europa League. Non hai paura di confrontarti con loro?
«Paura assolutamente no, semmai entusiasmo. Sono circondato da persone eccezionali, compagni che mi sostengono e mi trattano come un fratello più giovane. La possibilità di confrontarmi con loro, anziché intimorirmi, rappresenta una grande opportunità che voglio cogliere al volo».

Sei il giocatore classe 2008 più costoso al mondo. Come vivi questo primato, senti più pressione o è uno stimolo?
«Queste cifre devono significare poco per un ragazzo di 17 anni, per me rappresentano solo uno stimolo in più per crescere e migliorare. Voglio dimostrare di valere la fiducia che l’Atalanta ha riposto in me».

Hai iniziato giovanissimo, sei ancora uno studente. Come riesci a conciliare calcio e scuola?
«Fortunatamente i miei professori hanno sempre mostrato molta comprensione per i miei impegni sportivi. Ho avuto la fortuna di avere persone intelligenti che capiscono le mie esigenze e mi consentono di portare avanti entrambi gli impegni al meglio».

In campo hai ricoperto più ruoli: quale senti più tuo e come ti sta aiutando Juric nella crescita?
«Il mio ruolo naturale è quello di difensore centrale, ma negli ultimi anni mi sono adattato anche a giocare esterno, sia come quinto che come quarto di difesa. Juric mi sta insegnando molto a livello tattico, mi chiede grande attenzione in fase difensiva e molta aggressività nelle transizioni. Sto crescendo rapidamente con lui».

Hai scelto Bergamo nonostante molte squadre ti cercassero. Cos’ha fatto la differenza?
«Appena ho sentito parlare dell’interesse dell’Atalanta, non ho avuto alcun dubbio. Questa società ha un progetto ideale per un giovane come me, sa aspettare e consente di sbagliare per imparare. Vedere il percorso fatto da Scalvini, che qui ha trovato la Nazionale, mi conferma che ho fatto la scelta giusta».

Sei un grande estimatore di Paolo Maldini. Ora giochi con suo figlio Daniel: avete già parlato di questo?
«Non ancora, forse perché non abbiamo ancora raggiunto quel livello di confidenza. Ma arriverà sicuramente il momento in cui scherzando gli dirò che spero di togliergli qualche record!»

Parlando di sogni, hai in mente quello del primo gol? Magari in Champions League?
«Segnare in Champions League sarebbe incredibile, uno dei sogni più grandi per qualsiasi ragazzo. Se poi dovesse arrivare sotto la curva sarebbe perfetto. Ma prima di tutto, penso alla squadra e a farmi trovare pronto quando toccherà a me».

Come descriveresti te stesso a chi non ti conosce ancora?
«Sono un ragazzo tranquillo e spensierato, riesco a gestire bene tutto ciò che sta accadendo attorno a me grazie alla mia famiglia e alle persone che mi circondano. La serenità, per me, è la cosa più importante e credo sia anche la mia forza principale».

Ahanor non sembra minimamente scalfito dalle aspettative altissime che accompagnano il suo arrivo a Bergamo. La sensazione è che l’Atalanta abbia davvero trovato un gioiello, pronto a brillare sul palcoscenico internazionale con la leggerezza dei suoi diciassette anni e la forza mentale di chi sa di essere al posto giusto nel momento giusto.

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Sezione: Zingonia / Data: Gio 31 luglio 2025 alle 06:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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