Diciamocelo chiaramente: a Zingonia ci deve essere un'aria particolare, o forse mettono qualcosa nell'acqua dei distributori automatici. Perché non si spiega altrimenti come, ogni volta che la sorte ci presenta il conto (e con l'infortunio di Bellanova il conto è salatissimo), salti fuori un ragazzo con la faccia pulita e la "cazzimma" di un veterano pronto a prendersi la scena. L'ultimo della lista è Lorenzo Bernasconi, classe 2003, che in una notte magica di Champions ha trasformato un'emergenza in una splendida opportunità.

Quella contro il Chelsea non è stata una partita, è stato un rito di passaggio. Immaginatevi la scena: fino all'anno scorso calcavi i campi di provincia della Serie C con l'Under 23, tra gomitate e fango; pochi mesi dopo ti ritrovi titolare contro i Campioni del Mondo di Maresca. Chiunque avrebbe avuto il diritto di tremare. Lui no. Ha corso, ha picchiato (sportivamente), ha spinto. E ora che la fascia destra perde il suo padrone per un mese abbondante, Bernasconi dice a tutti: "Tranquilli, ci sono anche io".

Una porta si chiude (ahi, Bellanova), un portone si spalanca. Il calcio è crudele e meraviglioso allo stesso tempo. La tegola su Raoul Bellanova fa male: lesione tra primo e secondo grado, 30-40 giorni di stop. Un'assenza pesante, pesantissima. Ma è proprio in questi momenti che si vede la profondità non solo della rosa, ma del progetto. Con Zappacosta costretto a traslocare a destra per tappare la falla, a sinistra si è aperta un'autostrada. E Lorenzo ci si è buttato dentro con la fame di chi aspettava solo un semaforo verde, con Nicola Zalewski pronto a dire la sua e giocarsi con lui la maglia da titolare. 

Non è un caso, è programmazione. È l'intuizione estiva di Ivan Juric (che lo aveva preferito a Palestra, spedito a farsi le ossa altrove) e, prima ancora, è il lavoro sporco di Francesco Modesto in Serie C. Lì, nella fabbrica di talenti dell'Under 23, Bernasconi è stato forgiato: 3 gol, 10 assist e quella mentalità operaia che a Bergamo piace tanto. Palladino lo ha studiato, lo ha tenuto in caldo e, quando serviva un mancino puro per arginare gli inglesi, lo ha buttato nella mischia. Risultato? Promosso a pieni voti.

Dalle stelle al Cagliari: la prova del nove. Adesso però viene il difficile. Brillare nella notte di gala contro il Chelsea, con l'adrenalina a mille e lo stadio che ribolle, è paradossalmente più facile che confermarsi nella routine del campionato. Domani c'è il Cagliari, una partita "sporca", da vincere a tutti i costi. Non ci saranno le luci della Champions, ci sarà da battagliare su ogni pallone.

Bernasconi è in pole position, davanti a Zalewski e alle suggestioni tattiche su Musah. È il suo momento. Da "canterano" a titolare, da scommessa a risorsa. Zingonia ha sfornato un altro predestinato? Presto per dirlo, ma la strada è quella giusta. E intanto, mentre aspettiamo il rientro di Bellanova, ci godiamo l'ennesima vittoria della nostra "catena di montaggio": i campioni, noi, ce li costruiamo in casa.

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Sezione: Copertina / Data: Ven 12 dicembre 2025 alle 09:00
Autore: Lorenzo Casalino / Twitter: @lorenzocasalino
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