Il primo passo di Raffaele Palladino sulla panchina dell’Atalanta è segnato da una salita ripidissima. Al “Diego Armando Maradona” i nerazzurri cadono 3-1 contro un Napoli feroce nei primi 45 minuti e capace di mettere in ghiaccio la partita con un uno-due micidiale firmato da Neres e completato dal colpo di testa di Lang. Solo nella ripresa la Dea ha mostrato qualcosa del potenziale che il nuovo tecnico proverà a far emergere, accorciando con Scamacca e costruendo altre occasioni interessanti. Troppo poco però per riaprire davvero una gara segnata nella prima metà.

PRIMO TEMPO DA INCUBO - Il nuovo ciclo nerazzurro parte in salita già al 17’, quando Neres brucia Ahanor, rientra sul sinistro e batte Carnesecchi. L’Atalanta accusa il colpo e non riesce a trovare ordine né linee di uscita: il pressing del Napoli manda in tilt la costruzione nerazzurra, Lobotka domina la zona centrale, McTominay è onnipresente e le transizioni azzurre fanno malissimo. Al 38’ arriva il raddoppio ancora con Neres, perfettamente imbeccato in verticale dallo scozzese: diagonale secco, 2-0. Il colpo che spezza le gambe arriva allo scadere: Di Lorenzo scava un cross profondo, Lang sfila alle spalle di Bellanova e cala il tris. È 3-0 all’intervallo, con la gara virtualmente chiusa.

SCAMACCA PROVA A RIACCENDERLA - Palladino rientra dagli spogliatoi con due cambi e un’altra Atalanta. Dentro Scamacca e Kossounou, fuori Pasalic e Ahanor. E il nuovo assetto paga subito: al 52’ Bellanova vola sulla destra, pennella il cross perfetto e Scamacca colpisce di prima intenzione per il 3-1 che riapre almeno psicologicamente la sfida. Da quel momento la Dea gioca la sua miglior fase del match: De Ketelaere sfiora l’incrocio con un tiro a giro, lo stesso Scamacca centra il palo esterno, Lookman e Zappacosta provano dalla distanza. Il Napoli arretra qualche metro e lascia l’iniziativa, ma Milinkovic-Savic e Buongiorno tengono la linea, mentre le ripartenze di Politano ed Elmas spaventano la retroguardia nerazzurra.

UNA RIPRESA DI ORGOGLIO, MA NON BASTA - Non mancano le occasioni per accorciare ancora: Samardzic trova Scamacca con un cross delizioso ma la torsione dell’attaccante finisce a lato di un soffio. Zalewski ci prova nel recupero, ma senza fortuna. Il Napoli, pur sotto pressione, non si disunisce e porta a casa un successo pesante che rilancia la squadra di Conte. Per l’Atalanta resta una serata da due volti: disastrosa nel primo tempo, dignitosa nel secondo. Palladino ha visto segnali di reazione e qualche scintilla su cui lavorare, ma il materiale su cui intervenire è molto chiaro: equilibrio, distanza tra i reparti, letture difensive e personalità nei momenti chiave.

UN NUOVO INIZIO, NONOSTANTE IL RISULTATO - Il risultato punisce la Dea, ma il secondo tempo lascia una traccia: l’ingresso di Scamacca, la crescita di Ederson e la qualità di De Ketelaere sono mattoni da cui ripartire. Palladino, che aveva chiesto coraggio ed entusiasmo, troverà nelle prossime settimane il tempo per plasmare la squadra secondo le sue idee. La sconfitta non cambia il percorso: è un nuovo inizio, con un carico di lavoro enorme e una missione ancora tutta da costruire.

Per ora resta l’amarezza di un esordio complicato, ma anche la certezza che la nuova Atalanta dovrà essere giudicata più avanti. Oggi, in uno stadio che non perdona, la differenza l’ha fatta il Napoli. La crescita, per la Dea, comincia adesso.

Sezione: Copertina / Data: Sab 22 novembre 2025 alle 22:40
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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