Robin Gosens, nuovo giocatore dell'Union Berlino, ha parlato ai microfoni di Sky Sport Germania, commentando anche il suo addio all'Inter: "Non è stata una decisione facile per me lasciare un top club come l'Inter. Volevo arrivare in Bundesliga ed essere di nuovo importante per una squadra. Questo è ciò che l'Union mi ha offerto. Mia moglie è poi incinta, abbiamo dovuto riflettere molto attentamente se il passo fosse quello giusto in questo momento. L'Union mi ha mostrato un apprezzamento così incredibile che sapevo che ora era il momento giusto per realizzare il mio sogno di Bundesliga. Posso vivere nella capitale e giocare in Champions League. Il mio un trasferimento record per il club? Ti dà una buona dose di responsabilità. Mi sento pronto per questo compito. All'età di 29 anni, sono stato in grado di acquisire una discreta quantità di esperienza, anche ai massimi livelli internazionali. Mi sento pronto ad essere un leader. È un onore che il club abbia speso così tanti soldi per me. Sta a me ripagare quella fiducia".

Sulle chances di tornare in Nazionale.
"Io e il ct Flick siamo rimasti in contatto per tutta la finestra di trasferimento. L'ho sempre usato come consulente - le sue parole -. Era molto felice che avessi trovato la mia strada in Bundesliga. Ora può vedermi dal vivo allo stadio più spesso di quanto fosse possibile prima. Ha solo rafforzato la mia decisione di andare fino in fondo ora. Non mi ha consigliato specificamente di venire qui all'Union. Continuava a ripetere di ascoltare i miei sentimenti".

Sulla possibilità di giocare ancora in Champions:
"Il mio obiettivo personale è quello di essere in campo il più possibile. Ho visto una squadra affamata nei primi giorni, che è pronta ed è come una famiglia. Abbiamo la qualità per svolgere un ruolo molto importante - aggiunge -. Non dobbiamo nasconderci. L'anno scorso siamo arrivati quarti. Questo significa Champions League. Se giochi in Champions League, devi avere ambizioni. Deve dimostrare che sei una forza in casa davanti ai tuoi tifosi. Ma devi anche iniziare lentamente ad andare in trasferta con la consapevolezza del quarto posto. I nostri avversari devono tremare per il nostro atteggiamento. Questa mentalità deve entrare nella testa delle persone. Non sono venuto qui per giocare per la retrocessione. Sono un calciatore molto emotivo a cui piace incendiare i tifosi - racconta l'ex Inter -. Ho bisogno dell'emozione per ottenere il massimo da una partita. Attribuisco grande importanza a uno stadio emotivo e a tifosi intensi. Era già il caso di Atalanta e Inter. Questo è un fattore importante nelle mie decisioni".

Sezione: L'angolo degli ex / Data: Ven 18 agosto 2023 alle 06:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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