Atalanta, la nuova Champions non è compromessa: cosa serve per passare il turno

La batosta di Parigi non segna la fine del percorso europeo dell’Atalanta. La nuova Champions League, con 36 squadre e 24 qualificate alla fase a eliminazione, concede margini d’errore: anche il PSG lo scorso anno vinse una sola volta nelle prime cinque giornate e chiuse alzando la coppa. L’obiettivo minimo resta quindi raggiungibile: avanzare tra le prime ventiquattro e accedere ai playoff.

I NUMERI DELLA PASSATA STAGIONE – La classifica 2024/25 è la bussola per capire la soglia di sicurezza - fa le prevesioni L'Eco di Bergamo -. Per la top 8 servirono 16 punti, mentre per restare tra le prime 24 ne bastarono 11. La Dinamo Zagabria finì fuori nonostante quella quota, ma fu un’eccezione legata alla differenza reti. In generale, il range per restare in corsa oscilla tra 9 e 11 punti: la certezza si ha a 12.

PERCORSO POSSIBILE PER LA DEA – Con sette partite da giocare, l’Atalanta deve costruire una tabella di marcia concreta: tre vittorie e due pareggi potrebbero bastare per andare avanti. Fondamentali i due match casalinghi contro Bruges e Slavia Praga: portarli a casa significherebbe arrivare a metà strada. Poi servirebbe un altro successo, magari a gennaio contro l’Athletic o in Belgio contro l’Union Saint-Gilloise. Anche con due sconfitte pesanti contro avversarie di livello (Marsiglia e Chelsea), la qualificazione resterebbe alla portata.

IL MIRAGGIO TOP 8 – Diverso il discorso per centrare gli ottavi senza passare dai playoff: qui servono almeno 16 punti, ovvero cinque vittorie nelle restanti sette gare. Una media di oltre due punti a partita che costringerebbe la Dea a vincere quasi sempre, concedendosi al massimo un pari e un ko. Missione quasi proibitiva, soprattutto dopo il -4 di differenza reti maturato a Parigi: un dettaglio che, in una maxi-classifica con molti ex aequo, pesa come un punto in meno.

Juric e i suoi hanno ancora margine per rimettere in carreggiata il cammino europeo. Il calendario è impegnativo, ma non proibitivo: basterà non fallire gli appuntamenti chiave e sfruttare l’entusiasmo casalingo. La Champions vera inizierà solo a febbraio, e arrivarci è l’unico imperativo.