CARNESECCHI, voto 6
Vittima incolpevole di una serata in cui la sua difesa decide di prendersi una vacanza collettiva. Deve raccogliere il pallone in fondo al sacco tre volte senza avere colpe specifiche, anzi, rimedia come può a una prima sbavatura iniziale grazie all'aiuto di Hien. Per il resto, assiste impotente al naufragio. Esente da colpe.

KOSSOUNOU, voto 5
Sempre in ritardo di un tempo di gioco. Quando ha la palla tra i piedi sembra scottare: la gestione del possesso è farraginosa e le letture difensive sono approssimative. La pressione del Verona lo manda in tilt troppo facilmente. Palladino lo lascia giustamente negli spogliatoi. Impacciato.

dal 46’ KOLASINAC, voto 5,5
Entra per dare solidità e cattiveria, ma finisce per essere risucchiato nel vortice della mediocrità generale. Ruvido.

HIEN, voto 5
Un gigante dai piedi d'argilla. Se nell'area avversaria sfiora il gol due volte facendo tremare il Verona, nella sua area vive un incubo targato Mosquera. Il colpo di tacco dell'attaccante scaligero lo manda al bar e la marcatura, solitamente il suo forte, stasera è un optional. Disorientato.

DJIMSITI, voto 5
L'illusione della trappola del fuorigioco ben riuscita dura un attimo, poi è notte fonda. Sul gol che apre le danze si fa spostare fisicamente con una facilità disarmante per un difensore della sua stazza ed esperienza. Un errore di posizionamento e di "garra" che costa carissimo. Sormontato.

BELLANOVA, voto 5,5
Vorrebbe essere una Ferrari, ma il Verona lo costringe a stare in coda in tangenziale. Gli spazi sono intasati, la doppia marcatura scaligera non gli concede respiro e lui finisce per sbattere contro un muro. Qualche cross interessante, ma è troppo poco per la sua fama. Ingabbiato.

DE ROON, voto 5
Il capitano prova a tenere la barra dritta nella tempesta, ma l'acqua entra da tutte le parti. Soffre terribilmente il dinamismo e la gamba dei centrocampisti veronesi, arrivando spesso secondo sulle seconde palle. La generosità non basta quando le gambe girano meno di quelle degli avversari. Appannato.

EDERSON, voto 5
Il motore gira a vuoto. Tanta corsa, sì, ma quasi tutta inutile o fuori tempo. Manca totalmente la lucidità nella costruzione del gioco: idee confuse, tocchi sbagliati e una lentezza di pensiero che non è da lui. Una delle peggiori versioni del brasiliano viste quest'anno. Caotico.

dal 61’ PASALIC, voto 5,5
Prova a mettere ordine nel caos e a verticalizzare con più rapidità. Giornata no per la Dea

ZAPPACOSTA, voto 5
L'illusione di un buon avvio, con un paio di sgasate e cross velenosi, si spegne presto. Alla lunga, il duello con Belghali diventa un calvario: l'esterno veronese lo punta e lo salta, costringendolo a una gara di pura rincorsa difensiva in cui perde lucidità. Calante.

dal 61’ ZALEWSKI, voto 5
Non riesce a cambiare l'inerzia della gara, sbattendo contro il muro gialloblù. Impalpabile.

DE KETELAERE, voto 5,5
La classe c'è, la cattiveria no. Si muove tra le linee cercando il guizzo, ma quando ha l'occasione di far male, come sulle respinte di Montipò, va col "braccino corto". Manca quel fuoco sacro necessario per ribaltare partite sporche come questa. Tenero.

dal 71’ SAMARDZIC, voto 5,5
Porta un po' di elettricità e qualche idea diversa nel finale, ma nulla che diventi pericoloso. Vivace.

LOOKMAN, voto 5
Inghiottito dalla nebbia e da Nunez. L'eroe di tante battaglie stasera è un fantasma che vaga per il campo senza meta. Un solo lampo per De Ketelaere, poi il nulla cosmico. Mai in partita, mai pericoloso, mai Lookman. Evanescente.

KRSTOVIC, voto 4,5
Un disastro su tutta la linea. Torna titolare e dimostra perché, al momento, è una riserva. Non tiene un pallone, non fa salire la squadra e, come se non bastasse, serve l'assist involontario a Giovane per il gol del raddoppio veronese. Una respinta sciagurata che condanna la Dea. Deleterio.

dal 46’ SCAMACCA, voto 6,5
Entra e spiega a tutti come si gioca a calcio. Colpisce una traversa, guadagna il rigore, lo segna e fa reparto da solo. La sua prestazione è l'unica nota lieta, ma aumenta esponenzialmente i rimpianti per non averlo visto dall'inizio. Rimpianto.

ALL. PALLADINO, voto 5
Presunzione o errore di valutazione? Lasciare fuori Scamacca contro una squadra fisica e chiusa come il Verona si rivela un suicidio tattico. La squadra appare molle, disunita e sorpresa dall'aggressività avversaria, facendo un preoccupante passo indietro rispetto alle ultime uscite. La lezione di Zanetti è severa ma giusta. Bocciato.

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Sezione: Primo Piano / Data: Dom 07 dicembre 2025 alle 00:45
Autore: Daniele Luongo
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