Il ruolo del portiere è cambiato negli anni, evolvendo verso una figura sempre più centrale nel calcio moderno. Lo sa bene Giorgio Frezzolini, storico preparatore dei portieri dell'Under 23 e coordinatore dei portieri del settore giovanile dell'Atalanta, che da oltre un decennio cura e sviluppa i giovani talenti che passano da Zingonia. A BergamoTV ha raccontato e descritto il lavoro quotidiano nel quartier generale di Zingonia dei numeri uno nerazzurri, ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com
Giorgio, innanzitutto raccontaci come si organizza il lavoro dei portieri a Zingonia. Come gestite le diverse fasce d'età?
«Personalmente seguo in campo soltanto i ragazzi dell'Under 23. Nel settore giovanile ho un gruppo di collaboratori molto preparati, ognuno dedicato a una o più categorie: Gabriele Manini lavora con l'Under 20, Silvio Cortinovis segue Under 18 e 17, mentre Dario Peracchi cura Under 15 e Under 14. Per quanto riguarda i più piccoli, Marco Di Galbo coordina tutta l'attività di base. Si tratta di un lavoro corale, impostato da molti anni, che continua a dare ottimi risultati».
Zingonia è un centro di riferimento nazionale. Che vantaggi offre per la crescita dei portieri?
«Zingonia è senza dubbio una delle strutture più avanzate in Italia, ed è in costante evoluzione. Avere spazi ampi, ben organizzati e un'area specifica per i portieri permette a noi preparatori di lavorare in modo efficace e ai ragazzi di migliorare costantemente. È fondamentale lavorare in un ambiente sano e stimolante, e da noi ci sono tutte le condizioni per farlo al meglio».
Veniamo a Carnesecchi: che percorso ha fatto dal suo arrivo dal Cesena nel 2017 ad oggi?
«Marco Carnesecchi aveva già doti importanti fin da ragazzino: carattere forte, personalità, sicurezza nei propri mezzi. Qui all'Atalanta ha avuto modo di svilupparsi seguendo un percorso mirato, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. È arrivato ai massimi livelli grazie al lavoro quotidiano e alla sua dedizione. Manca soltanto la convocazione in Nazionale, ma sono convinto che le sue prestazioni lo stiano portando rapidamente in quella direzione».
A proposito delle critiche ricevute sul gioco coi piedi, che cosa rispondi?
«Il portiere è un ruolo particolare: spesso si ricordano più gli errori che le buone prestazioni. La questione del gioco coi piedi per Carnesecchi è un'etichetta ingenerosa. Basta osservare attentamente le statistiche e le partite per notare quanta qualità abbia in realtà. Sa giocare indistintamente con entrambi i piedi, destra o sinistra non fa differenza. È una caratteristica rara e importante che lo rende ancora più completo, quindi certi giudizi affrettati andrebbero rivisti».
Quest'anno avete avuto diversi portieri in Under 23, come Dajcar, Pardel, Bertini e Vsimara tornato dalla Sampdoria. Quanto aiuta questa competizione interna?
«Questa situazione è certamente positiva. Tutti hanno avuto spazio e possibilità di giocare, accumulando un buon minutaggio. L'alternanza permette ai ragazzi di crescere mentalmente e tecnicamente. Non dimentichiamo che la maggior parte dei portieri usciti da qui, circa il 90%, riesce poi a giocare a livello professionistico. Non è solo merito nostro, ma di un'intera struttura, dallo scouting agli allenatori, che lavora con grande attenzione e qualità».
L'obiettivo di questo lavoro?
«Il nostro obiettivo resta quello di formare portieri completi, pronti a essere protagonisti ad alti livelli. I risultati raggiunti finora dimostrano che la strada è quella giusta. E continueremo a lavorare ogni giorno per alzare ulteriormente l'asticella».
Una testimonianza chiara e orgogliosa, quella di Frezzolini, che rivela il grande lavoro dietro le quinte di Zingonia, fabbrica di talenti tra i pali.
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Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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