Esiste una linea sottile che separa l'estasi dalla depressione, e l'Atalanta di questo inizio inverno sembra danzarci sopra pericolosamente. Da un lato c'è la versione scintillante da esportazione, quella che vince, convince e sogna di saltare la trappola dei playoff di Champions League; dall'altra c'è la copia sbiadita vista in Serie A, che fatica a trovare continuità e inciampa rovinosamente contro le ultime della classe. La stangata del Bentegodi ha riportato bruscamente tutti sulla terra dopo una settimana da sogno, ma il calendario offre subito l'occasione del riscatto: domani a Bergamo arriva il Chelsea, e la musichetta europea potrebbe essere ancora una volta la medicina giusta per curare un'Atalanta affetta da bipolarismo calcistico.

DUE VOLTI, UNA SQUADRA - I numeri certificano questa schizofrenia tecnica - approfondisce La Gazzetta dello Sport -. In Europa la Dea è una macchina quasi perfetta: decima in classifica generale con 10 punti (seconda italiana dietro l'Inter), una sola sconfitta all'esordio contro il PSG e una difesa di ferro che subisce appena un gol a partita di media, collezionando clean sheet pesanti. In Italia, la media gol subiti sale a 1,2 e le certezze crollano. Questione di stimoli, certo, ma anche di tattica: in campo internazionale le avversarie giocano a viso aperto, lasciando quegli spazi vitali che in Serie A vengono spesso negati. Palladino si augura di rivedere la squadra solida e sfacciata che ha dominato a Francoforte, e non quella "incespicante e tremolante" di sabato sera.

IL BAGNO DI UMILTÀ - Le scorie di Verona non sono ancora smaltite del tutto. «Una prestazione inspiegabile» l'ha definita il tecnico, invocando un esame di coscienza collettivo. La speranza è che la mazzata serva da lezione: le grandi squadre si vedono nella reazione e il blasone del Chelsea rappresenta lo stimolo ideale per ritrovare il mordente perduto. I londinesi di Enzo Maresca, speculari in classifica (10 punti) ma avanti per differenza reti, sono l'avversario perfetto per misurare la febbre alla Dea e capire se la lezione è stata imparata.

L'ANTIDOTO HA IL NUMERO 9 - Per scardinare la difesa dei Blues e regalarsi il sogno degli ottavi diretti, l'Atalanta si affida al suo gigante. Gianluca Scamacca è l'uomo del destino: il suo ingresso a Verona, condito da una traversa e dal gol della bandiera su rigore, ha cambiato volto all'attacco, dimostrando che senza di lui la squadra perde peso specifico e fascino offensivo. L'attaccante romano conosce bene la Premier League dai tempi del West Ham e ha un conto in sospeso con la Champions: frenato in avvio dai problemi al ginocchio, insegue ancora la sua prima gioia personale nella massima competizione continentale. Domani sera, contro una vecchia rivale inglese, Scamacca cerca la notte della consacrazione.

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Sezione: Primo Piano / Data: Lun 08 dicembre 2025 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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