Inter batte Atalanta 3-2: a segno Lukaku, Barella e Lautaro. Pasalic e Muriel per gli ospiti.
Luci a San Siro, letteralmente. L'Inter chiude la stagione al Meazza con una vittoria più complicata di quello che i primi tre minuti avevano fatto immaginare, pesantissima perché regala a Simone Inzaghi il pass per la prossima Champions League, in attesa di giocarsi l'ultimo atto dell'edizione attuale il 10 giugno a Istanbul. Al Meazza, finisce 3-2 per i padroni di casa, Atalanta frastornata dal rapidissimo uno-due di Lukaku e Barella, poi capace di rimettersi in corsa con Pasalic ma infine costretta a capitolare sotto i colpi di Lautaro Martinez. A scendere dal treno Champions, ma battagliando fino all'ultimo, è invece Gian Piero Gasperini: l'ultima giornata dirà alla Dea se sarà Europa League o Conference ma, visti gli incroci col Milan, gli orobici non hanno possibilità di agguantare i rossoneri, costretti così a ringraziare i rivali cittadini. La felicità dell'altra parte di Milano, ça va sans dire, non rovina la gioia dell'Inter: quando si accendono tutte le torce dei cellulari del Meazza, lo stadio diventa uno spettacolo. E da domani la squadra nerazzurra potrà concentrarsi soltanto su Istanbul.
Le scelte iniziali: torna la LuLa. Complice l'infortunio di Correa, Inzaghi ripropone il tandem Lukaku-Lautaro, in difesa riposa il solo Darmian. Gasperini ritrova Lookman ma va in panchina, torna titolare Ederson.
Inter, tutto in tre minuti. La Dea tardi: 2-1 all'intervallo. Neanche il tempo di iniziare che la partita è già sul due a zero: l'avvio dell'Inter è da incorniciare, quello dell'Atalanta da incubo. Quaranta secondi e Lautaro manda nel corridoio Lukaku: il belga salta Sportiello e sblocca la serata. La Dea non può respirare, il raddoppio arriva subito: destro da due passi di Barella dopo un'occasione per Dimarco costruita da Lautaro. Ci sarebbe anche il tris, firmato Calhanoglu, ma il turco è in offside sulla sgroppata offensivo di Acerbi. Presa l'imbarcata, gli ospiti provano a riorganizzarsi, anche se le occasioni più pericolose e il controllo del gioco restano per ampi tratti in mano all'Inter, che incassa anche i cori, di squadra e personalizzati per tutti i giocatori, della Curva Nord, silenziosa nel primo quarto d'ora come accaduto a Roma. Nel finale di frazione, prende campo la squadra di Gasperini: Onana deve metterci riflessi e guantoni per dire no a Koopmeiners, ma non può nulla sulla conclusione di Pasalic, che travolge D'Ambrosio - qualche dubbio - e risolve una mischia nell'area interista, accorciando le distanze. 2-1 per i padroni di casa a fine primo tempo.
Lautaro accende San Siro. Al rientro dagli spogliatoi l'Inter riprende a martellare, anche se, rispetto a inizio gara, mancano gli acuti. Lautaro e Lukaku scambiano come ai tempi belli, Sportiello dice no a Calhanoglu dalla distanza. Gasp si gioca la carta Lookman e poi anche quella Muriel, ma il piede sull'acceleratore resta quello dei padroni di casa mentre gli ospiti non mettono ulteriormente in difficoltà Onana. A un quarto d'ora dalla fine, ancora LuLa: Lukaku gestisce un pallone vagante e premia l'inserimento di Brozovic, il croato appoggia per Lautaro che deve solo appoggiare alle spalle di Sportiello. Il 3-1 accende definitivamente l'entusiasmo e le torce dei cellulari: luci a San Siro, negli applausi scroscianti per Lukaku, Bastoni e Barella che lasciano il campo, per festeggiare la qualificazione alla prossima Champions League. All'ultimo, la rete di Muriel da fuori: bella ma inutile.
INTER-ATALANTA 3-2
(1' Lukaku, 3' Barella, Lautaro; 37' Pasalic, 90' Muriel)
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