Esistono avversari che smettono di essere semplici competitori sportivi per trasformarsi in vere e proprie categorie dello spirito, in traumi collettivi che sfidano la logica razionale. Per l'Atalanta, l'Inter non è più solo una squadra di calcio: è una chimera, un'entità mitologica che nell'ultimo decennio ha divorato ambizioni e sogni di gloria con la puntualità di un esattore. Il rendez-vous della New Balance Arena trascende i tre punti in palio; è una discesa agli inferi necessaria per tentare di risalire, un confronto con i propri demoni interiori prima ancora che con l'undici avversario. Perché se è vero che "non può piovere per sempre", a Bergamo il cielo sopra le sfide contro i milanesi è plumbeo da un'eternità che va riscritta.

ARITMETICA DI UN INCUBO – I numeri, nella loro fredda brutalità, raccontano una sottomissione tecnica e psicologica quasi imbarazzante per una piazza abituata a guardare l'Europa negli occhi - esamina L'Eco di Bergamo -. Il pallottoliere del dolore segna otto capitolazioni consecutive tra campionato e coppe, un filotto nero in cui la Dea si è trasformata da tigre feroce a comparsa inerme. L'ultimo sorriso pieno è sepolto sotto la polvere di 2.598 giorni: era l'11 novembre 2018, un'altra era geologica in cui Raffaele Palladino calcava ancora i campi da gioco in pantaloncini corti. Da allora, solo nebbia: l'ultimo gol, firmato da Gianluca Scamacca, risale al novembre 2023, mentre l'ultimo punticino strappato è un miraggio del gennaio 2022. Una statistica che pesa come un macigno e che ha avuto il suo apice drammatico nella notte di Riad, quel 2 gennaio in cui la sconfitta in Supercoppa innescò la miccia per la fine del precedente ciclo tecnico.

IL PARADOSSO DEL NUOVO CORSO – Eppure, mai come questa volta, il passato rischia di essere un falso indizio. Quello che andrà in scena stasera è lo scontro tra due mondi nuovi, nati sulle ceneri dei regni di Gian Piero Gasperini e Simone Inzaghi. È l'anno zero: la sfida nella sfida tra Raffaele Palladino e Christian Chivu rappresenta una discontinuità storica che potrebbe giocare a favore dei padroni di casa. Il tecnico campano è chiamato a un'opera di chirurgia psicologica: deve estirpare dalla mente dei suoi giocatori la sindrome di inferiorità che, sistematicamente, li ha portati ad annichilirsi al cospetto del Biscione. Se i precedenti sono un museo degli orrori, l'obiettivo è chiudere quella porta a doppia mandata e gettare la chiave, sfruttando la "verginità" emotiva del nuovo staff tecnico per approcciare la gara senza le scorie del passato.

LA CORAZZATA DI CHIVU – L'impresa resta titanica, perché l'avversario non concede sconti. L'Inter di Christian Chivu, dopo un fisiologico periodo di assestamento, ha ingranato le marce alte balzando in vetta alla classifica con un ruolino di marcia impressionante: 33 punti, frutto di 11 vittorie su 15 uscite. Una macchina da guerra che, pur orfana di Bonny, vanta il miglior attacco del torneo con 34 reti all'attivo, ben quattordici in più dei bergamaschi. La potenza di fuoco garantita dai soliti Lautaro Martinez e Marcus Thuram, ora arricchita dall'esplosività di Pio Esposito, rappresenta l'ostacolo più arduo per una difesa che dovrà ritrovare impermeabilità e certezze. Il rendimento esterno dei milanesi, caduti solo a Torino e Napoli, è una dichiarazione di intenti bellicosi.

UOMINI O OLOGRAMMI: LA CHIAMATA ALLE ARMI – Per scalare questo Himalaya calcistico, l'Atalanta non potrà permettersi passeggeri. La prestazione opaca di Marassi deve essere cancellata con un colpo di spugna, specialmente dai tenori del reparto avanzato. Gianluca Scamacca e Charles De Ketelaere, apparsi come ologrammi nella trasferta ligure, sono chiamati a trascinare la squadra fuori dal guado, prendendosi quelle responsabilità che l'assenza del promesso ex Ademola Lookman rende ancor più gravose. Potrebbe essere la notte del riscatto per Nicola Zalewski, o magari l'occasione per scoprire che anche i tabù più inveterati sono fatti di vetro. Il romanzo della stagione è ancora tutto da scrivere, e l'incipit di questo nuovo capitolo non ammette tremori: bisogna scendere in campo convinti che il sortilegio sia solo un brutto ricordo.

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Sezione: Primo Piano / Data: Dom 28 dicembre 2025 alle 07:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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