Finisce nel modo più burrascoso possibile l'anticipo del Bluenergy Stadium. Tra urla strozzate in gola e polemiche roventi, la Lazio lascia il Friuli con un punto che sa di beffa e con i nervi a fior di pelle. Il pareggio dell'Udinese all'ultimo respiro non è solo una questione di classifica, ma la miccia che ha fatto esplodere definitivamente la rabbia biancoceleste contro la classe arbitrale, portando il club a chiudersi in un mutismo assordante rotto solo da una nota ufficiale durissima. Un sabato pomeriggio che doveva rilanciare le ambizioni capitoline si è trasformato in un caso diplomatico che farà discutere per giorni.

IL CASO DELLA DISCORDIA – Tutto ruota attorno a quei secondi finali che hanno trasformato una vittoria quasi certa in un pareggio al vetriolo. Al minuto 95, Kainan Davis trova la zampata dell'1-1, ma l'azione è viziata da un sospetto tocco con il braccio dell'attaccante bianconero in avvio. Il gol viene convalidato nonostante le proteste, probabilmente perché tra l'infrazione presunta e il tiro in porta passa un lasso di tempo considerevole (con l'inglese che tocca la sfera altre nove volte), configurando forse una nuova azione di gioco agli occhi del VAR. Una sfumatura regolamentare che però non ha placato l'ira della dirigenza laziale, convinta di aver subito l'ennesimo torto.

SERRATA BIANCOCELESTE – La risposta della società è stata drastica e immediata. Nessun tesserato si è presentato ai microfoni delle tv nel post-partita: la Lazio ha scelto la via del silenzio stampa per manifestare il proprio dissenso. Niente analisi tattiche da parte di Baroni, niente commenti a caldo dei giocatori, solo la volontà di alzare un muro per proteggere la squadra da quello che viene percepito come un accanimento sistematico e per evitare dichiarazioni che avrebbero potuto portare a squalifiche.

L'ATTO D'ACCUSA – Il club ha affidato la sua posizione a un comunicato di fuoco, in cui si chiede senza mezzi termini «rispetto, uniformità di giudizio e maggiore attenzione». La nota parla di «crescente amarezza» per una serie di errori giudicati «sempre a sfavore, ripetuti e difficili da comprendere». Un attacco frontale al sistema, sottolineando come questi episodi stiano incidendo non solo sulla classifica, ma anche generando «rilevanti danni economici» e ferendo la passione e i sacrifici della tifoseria che segue i colori biancocelesti ovunque.

IL DOSSIER VIDEO – A corredo della protesta formale, la società ha alzato ulteriormente il tiro pubblicando sui propri canali social un video-dossier. Una raccolta di clip che, secondo la dirigenza, testimonia tutti gli errori arbitrali commessi contro la squadra durante questa stagione. Una mossa mediatica forte, volta a dimostrare che quello di Udine è solo l'ultimo anello di una catena che la Lazio intende spezzare con forza, chiamando l'opinione pubblica a testimone.

Mentre a Roma infuria la tempesta, a Bergamo si guarda la classifica con un mezzo sorriso. Il pareggio dell'Udinese frena una diretta concorrente per l'Europa proprio alla vigilia del big match della Dea. In un campionato che si gioca punto a punto, anche le polemiche altrui possono diventare un assist inaspettato per l'Atalanta.

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Sezione: Serie A / Data: Dom 28 dicembre 2025 alle 00:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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