Per chi deve difendere, i numeri sono spesso solo un freddo avvertimento, ma la chimica tra due attaccanti è una minaccia ben più tangibile. Dopo un periodo di appannamento statistico e rotazioni forzate che avevano fatto gridare al declino, l'Inter si presenta a Bergamo pronta a rispolverare il suo abito di gala più temuto. La notizia che nessun difensore orobico voleva sentire è ormai una certezza tattica: Cristian Chivu ha deciso di ricomporre il tandem originale dal primo minuto. La "ThuLa" è pronta a riprendersi la scena a Bergamo, smentendo chi parlava di un feeling in calo e riaffermando una legge che vige da tre stagioni: insieme, quei due, sono ancora un rebus irrisolvibile.

UNA COPPIA DA 93 NOTTI – La definizione da dizionario della parola "spalla" parla di un assistente, un collaboratore, un partner che offre un valido aiuto. Nel calcio, questa definizione si è incarnata perfettamente nel sodalizio tra Lautaro Martinez e Marcus Thuram. Quella di domani contro l'Atalanta sarà la partita numero 93 vissuta fianco a fianco. Un percorso che li ha visti festeggiare insieme uno scudetto e una Supercoppa nel 2023-24, sfiorando poi altri trionfi nell'annata successiva. Sebbene in questa stagione si siano visti meno, il loro non è un rapporto tra un protagonista e un gregario, ma una fusione di intenti dove i ruoli si interscambiano per il bene comune.

IL SECCHIONE E L'ALUNNO RIBELLE – Se volessimo analizzare i rendimenti singoli di questa prima parte di stagione, emergerebbe un quadro contrastante. Lautaro ha vestito i panni del "secchione" della classe: sempre presente, costante e addirittura migliorato rispetto all'anno scorso con tre gol in più nello stesso periodo. Thuram, al contrario, ha interpretato il ruolo dell'alunno dell'ultimo banco: sorridente e geniale, ma discontinuo a causa delle assenze. Il francese ha pagato dazio a un risentimento al bicipite femorale sinistro che lo ha tenuto ai box per un mese, costringendo Chivu a rivedere i piani. Sei partite di stop totale che hanno inevitabilmente annacquato le statistiche di coppia.

I NUMERI DEL CALO APPARENTE – Il confronto  - analizza La Gazzetta dello Sport - con la stagione d'esordio è impietoso solo se letto superficialmente. Nel loro primo anno, dopo 15 giornate, avevano condiviso il campo 15 volte per un totale di 1066 minuti. Oggi, allo stesso punto del campionato, le presenze congiunte in Serie A sono appena 8, con il minutaggio crollato a 505. Anche in Champions League il dato è sceso da 5 a 3 apparizioni in tandem. Numeri che fotografano un utilizzo part-time, ma che non devono trarre in inganno: non siamo di fronte alla "crisi del settimo anno" (o del terzo, in questo caso) applicata al calcio, ma a una semplice gestione fisiologica delle risorse.

GERARCHIE INTATTE – L'assenza di Thuram ha permesso all'Inter di scoprire che c'è vita oltre la ThuLa, grazie all'apporto di Bonny e Pio Esposito. Tuttavia, la matematica conferma che la coppia originale resta inarrivabile. Con 21 gol combinati, Lautaro e Thuram guardano ancora tutti dall'alto. Le altre combinazioni, per quanto valide, non reggono il passo: il duo Lautaro-Bonny si ferma a 17 reti, Lautaro-Pio a 15, Thuram-Bonny a 14, fino a scendere al tandem sperimentale Pio-Bonny con 8 centri. È una questione di esperienza e automatismi che le alternative, per quanto talentuose, non hanno ancora maturato.

Domani sera, dopo la staffetta di Riad dove Lautaro era a riposo e Marcus titolare, i due torneranno a calpestare l'erba insieme dal fischio d'inizio. Non accadeva da inizio dicembre (contro Como e Liverpool). L'Atalanta è avvisata: la pausa è finita, la "ThuLa" ha fame e vuole dimostrare che la vecchia guardia non ha alcuna intenzione di abdicare.

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Sezione: L'avversario / Data: Sab 27 dicembre 2025 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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