È finita l'era della tolleranza zero solo a parole. Da oggi, chiunque aggredirà un arbitro subirà la stessa pena prevista per chi attacca un agente delle forze dell’ordine. Con una decisione attesa e necessaria - descrive La Gazzetta dello Sport -, il governo mette finalmente mano a un fenomeno che nella scorsa stagione aveva raggiunto livelli inquietanti: ben 648 episodi registrati.

LA NUOVA LEGGE - Il Consiglio dei Ministri, su iniziativa del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, ha approvato una modifica significativa al codice penale, inserita nel cosiddetto Decreto Sport. La norma in questione equipara formalmente gli arbitri agli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza. D’ora in poi, chi provocherà lesioni personali a un direttore di gara rischia una condanna tra due e cinque anni di carcere. Se le lesioni sono gravi, la pena sale dai quattro ai dieci anni, mentre per quelle gravissime va da otto a sedici anni. Un segnale forte, atteso da tempo.

IL MINISTRO - «Abbiamo voluto dare una risposta immediata e decisa a un problema diventato inaccettabile – ha spiegato il ministro Abodi –. Gli arbitri, come gli agenti di polizia, rappresentano lo Stato e la legalità durante le manifestazioni sportive: chi li colpisce attacca direttamente la nostra società. Questa legge non riguarda solo i direttori di gara, ma tutte le figure tecniche che garantiscono il corretto svolgimento delle competizioni».

SODDISFAZIONE AIA - Grande entusiasmo per Antonio Zappi, presidente dell'Associazione Italiana Arbitri, che ha combattuto con forza per raggiungere questo risultato: «Provo una soddisfazione enorme: finalmente abbiamo ottenuto la giusta attenzione da parte delle istituzioni. Si tratta di un passo avanti decisivo per garantire la sicurezza e il rispetto dei nostri arbitri». Tuttavia, avverte Zappi, la battaglia contro la violenza non si fermerà: «Oltre alle norme penali, lavoreremo intensamente sulla formazione e sulla prevenzione, perché la cultura del rispetto prevalga definitivamente».

SINDACATO ARBITRI - Anche il Coordinamento Nazionale degli Arbitri (SLC-CGIL), rappresentato da Duccio Baglioni e Giuseppe Fonisto, ha espresso grande soddisfazione: «È una giornata importante per chi vive ogni domenica sui campi. Questa norma rappresenta finalmente un chiaro segnale di protezione e rispetto verso la categoria». Non manca però un appello diretto alla FIGC: «Adesso tocca alle istituzioni sportive fare la loro parte, adottando misure preventive come l'uso delle bodycam e vigilando sull’applicazione rigorosa delle nuove regole».

Dopo anni di episodi sempre più preoccupanti, con arbitri insultati, aggrediti e persino feriti gravemente, l’Italia del calcio manda finalmente un messaggio forte e chiaro: il rispetto delle regole passa attraverso la tutela di chi quelle regole le deve far rispettare. Un passo avanti decisivo verso un calcio più sicuro, più civile e rispettoso per tutti.

Sezione: Serie A / Data: Sab 21 giugno 2025 alle 08:36
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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