Disfatta U23 a Vercelli, Bocchetti è una furia: "Atteggiamento inammissibile, non siamo da Atalanta"

Una notte da incubo, di quelle da dimenticare in fretta per non compromettere il cammino in campionato. L'avventura dell'Atalanta U23 in Coppa Italia di Serie C si chiude nel modo peggiore possibile: con un pesante 5-1 incassato sul campo della Pro Vercelli. Non è tanto l'eliminazione a bruciare, quanto le modalità di una sconfitta che ha assunto i contorni della disfatta, specialmente nella ripresa. Salvatore Bocchetti, solitamente misurato, nel post-partita non ha usato giri di parole, inchiodando la squadra alle proprie responsabilità con un'analisi dura e diretta.

LO SFOGO DEL MISTER, QUESTIONE DI MAGLIA - La delusione del tecnico orobico è palpabile. «Mi dispiace perché eravamo partiti bene, ma sono arrabbiato per il modo in cui siamo usciti», ha tuonato Bocchetti. L'accusa principale riguarda lo spirito messo in campo: «L'atteggiamento del secondo tempo mi ha deluso molto. Siamo l'Atalanta e non possiamo permetterci prestazioni del genere, non è ammissibile giocare con questo spirito». Un richiamo all'identità e all'orgoglio che suona come un ultimatum per il gruppo.

BOCCIATI LE SECONDE LINEE, OCCASIONE SPRECATA - Il turnover, pensato per gestire le energie e valutare la rosa, si è trasformato in un boomerang. Bocchetti è chiaro: «Mi aspettavo una risposta da chi ha giocato meno, volevo che mi mettessero in difficoltà nelle scelte future». Invece, la risposta non è arrivata, anzi. «Questa partita mi offre degli spunti per fare delle scelte», ha aggiunto sibillino l'allenatore, lasciando intendere che le gerarchie potrebbero essersi definite in negativo per qualcuno.

RESETTARE E RIPARTIRE, UNICA LUCE CASSA - Ora l'imperativo è voltare pagina immediatamente. «Cancelliamo dalla testa questa partita, non abbiamo mai giocato così male prima». La testa deve andare subito alla sfida contro il Siracusa, per dimostrare che Vercelli è stato solo un incidente di percorso. Nel buio del "Piola", Bocchetti salva un solo nome: «La nota positiva è il ritorno di Cassa, che per noi è un giocatore fondamentale». Da lui, e dalla rabbia per questa figuraccia, bisognerà ripartire.

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