Nuova rubrica sulle pagine di TMW con Marco Piccari che, con il suo “Due di Piccari”, racconta la 18^ Giornata di campionato con tre carte di scala quaranta. Il due di Cuori, di Picche e il Jolly.
Due di CUORI
Un'onda impetuosa al tramonto, in un mare azzurro, ha travolto tutto quello che ha trovato nel suo percorso. L'onda è il Napoli, che al Maradona ha spazzato via la Juventus con una prestazione da incornciare e per questo merita il "cuore" in questa giornata, anzi cinque cuori visto il risultato ottenuto in campo. La squadra di Spalletti è stata impressionante nella partita che potrebbe aver lasciato un segno profondo nel campionato. Questa netta vittoria per 5-1 del Napoli ha messo in evidenza la differenza tra chi fa calcio di squadra, costruendo in campo e fuori con idee e chi invece continua a pensare solo ai calciatori come unica fonte d'ispirazione, proponendo un calcio sempre più datato e difficilmente applicabile nel nostro campionato, ormai sempre più povero di risorse. Una lezione di calcio quella del Napoli che si ricorderà per molto tempo. Velocità, precisione di passaggi impressionante (90% a fine partita) movimenti di squadra e possesso palla mai banale. Un impianto di gioco frutto dell'addestramento e non solo del posizionamento dei giocatori in campo. Il cammino è lungo, ma Spalletti ha dato una spallata al campionato e al corto muso.
In questa giornata emerge anche la prova dell'Atalanta, non solo per il rotondo punteggio, 8-2 alla Salernitana, ma per l'intensità, il pressing mostrato contro la squadra del malcapitato Nicola. Sì è rivista la Dea aggressiva e vogliosa di fare calcio che avevamo ammirato un po' di tempo fa. Gasperini sembra aver riacceso il motore dell'Atalanta, con giovani molto ispirati. Chi vuole raggiungere la zona Champions dovrà fare i conti con questo gruppo. La Juventus, prossimo avversario della Dea, è avvisata.
Due di PICCHE
Il primo due di Picche della 18°giornata di campionato lo consegniamo al presidente della Salernitana Iervolino. Brutta e umiliante la sconfitta per 8-2 a Bergamo rimediata dalla sua squadra, ma l'esonero di Nicola fa ancora più male. Sì, è vero, certe sconfitte lasciano il segno, ma l'uomo della salvezza meritava un trattamento diverso; i 18 punti conquistati fino ad oggi e la posizione in classifica non sono da buttare via. Attenzione presidente che la strada è ancora lunga e l'ingratitudine mostrata potrebbe anche tornare indietro.
Giornata negativa anche per Allegri, più che corto muso a Napoli si è vista la musata di Max. Tutti si sono impressionati delle 8 vittorie consecutive, giudicando solo il risultato senza mai vedere le prestazioni. In queste partite non si è mai visto calcio, ma solo episodi e anche fortuna: troppo poco per pensare di fare un percorso netto e impressionare una squadra come il Napoli. Al Maradona è venuta fuori la verità, il campo difficilmente mente. Allegri ha scelto di far giocare Chiesa e mentre tutti si aspettavano una Juve a trazione anteriore per la presenza di Di Maria e Milik, si è visto un Chiesa alla Iachini schierato da terzino per marcare Kvara. Veramente troppo, una mossa che neanche il grande Rocco, maestro del catenaccio, avrebbe presentato. Sul 2-0 poi Max ha smentito se stesso riportando il povero Chiesa, ormai stordito, a fare l'attaccante e in quel momento qualcosa, per poco tempo, è cambiato ma solo per la forza e qualità dei singoli come Di Maria. Solito copione allegriano. A questo aggiungiamo anche alcune scelte tattiche incomprensibili. Locatelli play, fuori i giovani, vedi Fagioli che magari in mezzo al campo poteva dare brillantezza e qualche idea in più. Inutile giraci intorno, questa legnata calcistica infligge un colpo profondo ad Allegri: il futuro della Juve non può essere con questo tecnico. Serve un cambiamento radicale, pensare di comprare grandi giocatori per soddisfare l'idea di Max è ormai fuori tempo: il corto muso è finito.
Non è ancora finito invece il Milan, ma a Lecce ha dato segnali inquietanti e preoccupanti soprattutto nel primo tempo. La squadra è sembrata non scendere in campo ed è stata investita, dal gioco e dall'entusiasmo del Lecce. Nel secondo tempo il Milan ha ripreso la partita riuscendo a pareggiare, ma troppo poco per essere contenti. Il momento è delicato, Pioli e il Milan devono recuperare giocatori e riprendere a correre: i campioni d'Italia vanno rianimati.
JOLLY
Sono tre i jolly di questo turno di campionato. Il primo è per Dybala, doppietta decisiva contro la Fiorentina. L'argentino è sempre più giocatore decisivo per la Roma che senza gioco si aggrappa al suo giocatore di maggiore talento per rimanere in scia alla zona Champions. Dieci reti stagionali per il campione del mondo e tre assist, la Joya è tornata. Qualcuno lo ama, altri lo rimpiangono e tanto. Juventus e Inter, mosse geniali.
Hojlund: brilla una stella a Bergamo. Attaccante tecnico, elegante e veloce, gran scoperta dell'Atalanta. Il danese diciannovenne ha le movenze del grande centravanti, ne sa qualcosa il povero Fazio che tra colpi di tacco e sterzate è andato al bar più volte. Un analgesico per il difensore, applausi per l'attaccante della Dea.
Chiudiamo con Baschirotto, lotta, marca e segna. Il Lecce ha il suo gladiatore.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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