Ci sono momenti in cui il calcio torna a essere qualcosa di più di un semplice gioco, riscoprendo quel senso di umanità troppo spesso soffocato dalle logiche commerciali e burocratiche. È successo ancora, e questa volta i protagonisti sono i tifosi del Lecce e dell’Atalanta, protagonisti di un episodio che riporta alla luce valori che sembravano smarriti: rispetto, empatia e solidarietà.
L'UMANITÀ DELLA CURVA SALENTINA - Oggi pomeriggio, durante Lecce-Napoli, gli ultrà salentini hanno mandato un messaggio chiarissimo ai tifosi nerazzurri in senso di grande stima e riconoscenza. Mood ancora più significativo perché è arrivato a una settimana esatta dalla tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita, un lutto che ha scosso profondamente l’ambiente leccese e non solo.
UN'INACCETTABILE FREDDEZZA ISTITUZIONALE - Quel pomeriggio al Gewiss Stadium, infatti, Bergamo aveva espresso tutta la sua vicinanza al Lecce. I tifosi nerazzurri avevano mostrato striscioni di solidarietà e interrotto simbolicamente la partita lanciando fumogeni in campo. Un gesto forte contro la decisione della Lega Serie A di disputare comunque Atalanta-Lecce, nonostante la tragedia appena consumata. Oggi, il dissenso è esploso anche al Via del Mare, con una nuova sospensione della partita per lancio di oggetti e fumogeni in campo. Una contestazione legittima e coraggiosa, perché è inaccettabile giocare quando il dolore è ancora così fresco, quando il cuore di una squadra è ancora spezzato.
IL CALCIO CHE UNISCE CONTRO LE INGIUSTIZIE - A rendere tutto ancora più significativo è stato il fronte comune tra tifosi leccesi e napoletani, uniti nel denunciare l’insensibilità delle istituzioni calcistiche. Da tempo il calcio è attraversato da una crisi identitaria profonda, fatta di numeri, bilanci e diritti televisivi, in cui la dimensione umana sembra essersi dissolta. Eppure, il messaggio che arriva dalle curve è chiaro: le persone contano più degli interessi economici, il rispetto vale più di qualsiasi calendario imposto dall’alto.
IL MESSAGGIO DI CUI IL CALCIO AVEVA BISOGNO - La solidarietà tra Lecce e Atalanta diventa così una luce, un segnale potente per tutto il mondo del calcio. Ci ricorda che dietro una partita, dietro un risultato, dietro una classifica, ci sono uomini e donne, sentimenti e passioni, lutti e gioie. E che il calcio ha bisogno di riscoprire questa sua dimensione profondamente umana, perché solo così potrà tornare a essere davvero il gioco più bello del mondo.
Quanto successo oggi tra Lecce e Bergamo, tra tifoserie che si stringono la mano idealmente in un momento difficile, rappresenta un esempio prezioso. È la conferma che, anche in un mondo spesso arido e spietato come quello del calcio moderno, c'è ancora spazio per l’empatia e per il rispetto. Questo messaggio non può e non deve passare inosservato, soprattutto nelle stanze dove si prendono decisioni troppo spesso distanti dal sentire comune. Perché un calcio migliore non è solo possibile, ma necessario.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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