Cinquant'anni e non sentirli. E soprattutto non dimostrarli. Combattendo l'inesorabile legge dell'anagrafe, magari, schierato in campo nelle partitelle quando gli effettivi sono ai box per acciacchi assortiti. Chi l'ha visto all'opera, allo stadio ma soprattutto al campo d'allenamento, ha imparato ad apprezzarne la professionalità e la simpatia. Michele Armenise, nello staff tecnico dell'Atalanta del rilancio by Stefano Colantuono, è molto di più di un semplice vice allenatore al pari di Roberto Beni, altro scudiero che il profeta di Anzio ha scelto l'estate scorsa per la nuova avventura all'ombra della Maresana.

Armenise, nato a Bari il 15 dicembre del 1961, agli occhi dei più giovani o dei calciofili particolarmente smemorati assumerà il volto sbiadito di una figurina dell'album dei calciatori. Eppure la sua non è stata esattamente una carriera anonima: cresciuto nella squadra della sua città, ha giocato quasi sempre con i galletti in serie B, tranne un paio di parentesi di A a Pisa (1983-86, una promozione e una retrocessione) e Cesena (1987/88). Proprio all'ombra della Torre Pedente è nato il figlio Alessandro, che attualmente gioca nel Varese. Esterno difensivo o mediano all'occorrenza, pur disponendo di un tocco di palla più che discreto era abbastanza noto come mastino dalla marcatura arcigna.

Alcuni retroscena sull'uomo - abbastanza schivo, anche se a Zingonia saluta chiunque incroci senza negarsi a un sorriso o a quattro chiacchiere -, grattando la superficie del personaggio pubblico? Affidiamoci all'intervista comparsa, a firma Ignazio Minerva, su "la Repubblica" del 7 gennaio 2003. «Ho esordito quasi a 19 anni in Bari-Pistoiese. Diedi una buona impressione, nonostante la sconfitta, e chiusi il campionato con 29 partite e quattro gol. Quando giocavo mi davano fastidio le pagelle sui giornali. Passavo oltre». Sul figlio: «Alessandro è molto diverso da me: socializza con facilità, è più freddo quando gioca. A tavola il mio piatto favorito sono gli spaghetti con le cozze; Alessandro, invece, adora gli gnocchi con il pomodoro». Qual è il calciatore preferito di papà Armenise? «Da buon juventino ne posso dire tre: Platini, Scirea e Tardelli». Augurissimi, vice-mister.

Sezione: Auguri a... / Data: Gio 15 dicembre 2011 alle 10:00
Autore: Simone Fornoni
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