Nel corso dell'ottava puntata di 'Cose Scomode' di Aura Sport, Luca Toni ha analizzato il tracollo dell’Atalanta contro il Sassuolo e l’esonero di Ivan Juric, cercando di spiegare le radici di una crisi improvvisa e disorientante. «Ho visto l’Atalanta, ragazzi… ma è una cosa difficile da spiegare. Non puoi vincere una partita come quella di Marsiglia e poi crollare così in casa. Lì non è una questione di modulo o di allenatore. Ho visto attaccanti sbagliare gol a un metro dalla porta. E quando succede questo, non puoi dire che sia colpa di Juric».

“NON È UN PROBLEMA DI ALLENATORE” - Toni ha voluto difendere, inizialmente, l’ormai ex tecnico nerazzurro, sottolineando come i risultati negativi non possano essere imputati unicamente alle sue scelte: «Juric ha fatto buone cose. L’Atalanta aveva un’identità chiara, la squadra giocava, creava tanto, eppure sbagliava l’impossibile. È difficile pensare che nel giro di tre giorni, da Marsiglia a Bergamo, i giocatori siano passati dall’essere con l’allenatore all’esserne contro. Non può essere solo quello».

“DOPO MARSIGLIA È SUCCESSO QUALCOSA” - L’ex centravanti di Bayern e Nazionale ha espresso però un dubbio: «Dopo la partita col Marsiglia, dove hanno fatto una prestazione incredibile, sembra che sia successo qualcosa. Non lo so cosa, ma una squadra che domina in Europa non può presentarsi così in campionato tre giorni dopo. Quella contro il Sassuolo è stata una prestazione davvero inspiegabile».

IL PESO DELL’EREDITÀ DI GASPERINI - Infine, Toni ha toccato il tema del dopo Gasperini, una transizione che, a suo avviso, non è stata gestita nel modo giusto: «Forse è stato difficile per tutti raccogliere l’eredità di Gasperini. Probabilmente l’idea era quella di mantenere una certa linea, un’identità di gioco simile, ma certe cose non si possono copiare. Un allievo può provare a seguire il maestro, ma non sarà mai lo stesso».

TROPPI ERRORI SOTTOPORTA, POCA CATTIVERIA - Toni ha poi ribadito che i problemi principali della Dea sono di natura tecnica e mentale, più che tattica: «Gli attaccanti hanno sbagliato troppo. Ho visto errori sottoporta che non puoi permetterti a questi livelli. La cattiveria, la fame, quella  determinazione che aveva reso l’Atalanta una squadra temuta da tutti, oggi non si vedono più».

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Aura Sport
Sezione: Interviste / Data: Mer 12 novembre 2025 alle 22:02
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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