L’Italia torna in campo a Tallinn con il peso della storia sulle spalle e un obiettivo chiaro: restare aggrappata al sogno Mondiale. Le speranze di agganciare la Norvegia al primo posto sono ridotte, ma la sfida con l’Estonia resta cruciale per blindare il secondo posto e costruire una Nazionale pronta ai playoff. Gattuso chiede una svolta mentale, oltre che tattica: basta paura, serve orgoglio.

UNA QUESTIONE DI TESTA – Da Svezia 2017 a Palermo 2022, la parola “playoff” è diventata un incubo azzurro. Troppi fantasmi, troppe delusioni, troppa paura di fallire ancora. L’Italia di Gattuso deve liberarsi da questo peso e riscoprire la propria identità. La rimonta di settembre contro Israele ha mostrato un’anima combattiva e coraggiosa, ma anche fragilità improvvise, blackout che non possono ripetersi. Contro l’Estonia, la sfida è prima di tutto mentale: cancellare il timore e ritrovare la spavalderia che da sempre contraddistingue la maglia azzurra.

GATTUSO CAMBIA L’ITALIA – Dopo il debutto vincente di Bergamo - presenta il match La Gazzetta dello Sport -, il ct ha deciso di dare continuità al suo coraggioso 4-2-4, schema quasi dimenticato nel calcio moderno ma rispolverato per ridare slancio e potenza offensiva. Con Barella e Tonali a fare da diga davanti alla difesa, Gattuso si affida ancora alla coppia Kean-Retegui, già protagonista di cinque gol tra Estonia e Israele. Sugli esterni, si va verso un doppio colpo a sorpresa: Orsolini a destra, per spingere con decisione, e Raspadori a sinistra, pronto a rientrare e agire quasi da terza punta. Una scelta che trasforma l’Italia in una squadra verticale, capace di aggredire e costruire con intensità.

L’AVVERSARIO E IL CONTESTO – L’Estonia, 129ª nel ranking FIFA, non va sottovalutata. A giugno, a Tallinn, aveva messo in difficoltà la Norvegia, cadendo solo di misura (0-1). Ma la differenza di valori resta netta, come dimostrato nel 5-0 dell’andata. Proprio quella gara, però, segnò l’inizio del nuovo ciclo con Gattuso in panchina: da allora, l’Italia ha mostrato sprazzi di gioco e un’intensità fisica degna di una grande squadra. Stasera, più che mai, servirà la stessa fame.

ORGOGLIO E TALENTO – L’Italia non è la Norvegia di Haaland e Odegaard, ma non è nemmeno una Nazionale da sottovalutare. Donnarumma resta un punto fermo mondiale tra i pali; Bastoni e Calafiori sono garanzie di livello internazionale; Barella e Tonali rappresentano equilibrio e qualità in mezzo al campo. Davanti, Kean e Retegui incarnano l’idea di un calcio diretto, fisico, ma anche tecnico. E alle loro spalle, la panchina è ricca di alternative affidabili, da Frattesi a Udogie, fino ai rientri imminenti di Buongiorno e Politano.

CREDERCI ANCORA – Gattuso non ha promesso miracoli, ma ha riacceso una scintilla. La sua Italia è un gruppo che prova a ritrovare orgoglio e identità, a prescindere dai risultati altrui. Contro l’Estonia, il primo passo sarà vincere con autorità, senza cali di tensione, per cancellare il timore e tornare a pensarsi grande.

L’Italia deve solo guardare avanti, senza più voltarsi verso le delusioni del passato. Da Tallinn può ripartire la corsa verso un sogno che, seppur in salita, è ancora vivo.

Sezione: Italia / Data: Sab 11 ottobre 2025 alle 07:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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