ATALANTA-INTER 0-1 (p.t. 0-0)
65’ Lautaro Martinez (I)

Una notte da incorniciare, chiusa con il premio di migliore in campo tra le mani e tre punti pesantissimi in tasca. Lautaro Martinez si presenta ai microfoni di DAZN con il sorriso di chi sa di aver compiuto il proprio dovere fino in fondo. Il gol che ha steso l'Atalanta non è solo una perla tecnica, ma il sigillo su una prestazione di sacrificio e leadership. Dalle parole del "Toro" emerge tutta la soddisfazione per aver superato un ostacolo durissimo, ma anche la lucidità di chi guarda già avanti, proteggendo i giovani e ringraziando chi lavora nell'ombra per permettergli di brillare.

IL REGALO PERFETTO - Non c'è dubbio che questa vittoria abbia un sapore speciale, arrivando in uno scontro diretto e in un periodo di festa. Lautaro non si nasconde dietro frasi di circostanza: «Sì, è il miglior regalo possibile. Era uno scontro diretto, l’Atalanta è forte e ha fatto tantissimo negli ultimi anni. Era una squadra da rispettare e da affrontare con quello che abbiamo preparato, anche se hanno cambiato allenatore dopo nove anni». La dedica è sentita e immediata: «Abbiamo fatto un’ottima gara come le ultime, dobbiamo migliorare e andare avanti ma sono felice. Questo è un regalo per i tifosi e per le nostre famiglie che ci sono sempre dietro».

L'INVESTITURA SU ESPOSITO - Ma le parole più importanti, forse, il capitano le spende per il suo giovane partner d'attacco, Francesco Pio Esposito, autore dell'assist decisivo. Un mix di elogio e protezione paterna: «Ho parlato spesso di lui, è un ragazzo che lavora, ha voglia di imparare e di fare bene. Questo fa parte della crescita, dobbiamo farlo stare tranquillo perché deve sbagliare come abbiamo sbagliato tutti noi alla sua età». Poi la previsione che sa di investitura ufficiale: «Dovete lasciarlo stare perché è italiano e ci darà grandi soddisfazioni, a noi come alla Nazionale che è importante per tutti voi».

DIETRO LE QUINTE DELLA RINASCITA - Infine, il retroscena su quell'abbraccio intenso al preparatore Rapetti dopo il gol. Un gesto che racchiude mesi di sofferenza e sudore: «C’è il lavoro di tutto lo staff. Gli anni passano per tutti, l’anno scorso ho finito molto male col flessore; ho lottato per giocare una partita importante dove mi sono fatto malissimo ma poi sono andato al Mondiale per Club e in Nazionale». La chiave è stata la gestione: «Poi ho avuto un po’ di vacanza e ho lavorato duro per fare il meglio. È sempre importante cercare di migliorare, anche perché i ragazzi dietro spingono, alzano il livello e tu devi essere sempre preparato e con la voglia di crescere».

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Sezione: L'avversario / Data: Dom 28 dicembre 2025 alle 23:13
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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