Dodici gol in cinque giornate potrebbero far pensare a un reparto d’attacco in salute. Eppure la Juventus si scopre soltanto decima in Serie A per produzione offensiva, con indicatori di pericolosità inferiori persino a quelli del Cagliari. Un paradosso che accende i riflettori sul gioco bianconero: le reti arrivano, ma spesso non nascono da un flusso continuo di occasioni.

CALO DI PRODUZIONE – L’avvio contro il Parma sembrava incoraggiante: la squadra aveva tirato molto e con continuità, trovando spazi con facilità. Ma già dalle gare successive la trama è cambiata. I tiri totali si sono più che dimezzati, quelli nello specchio si sono rarefatti e gli expected goals sono crollati di quasi l’80%. A oggi, nelle ultime due uscite, la Juve non ha raggiunto neppure un gol “atteso”.

UN ATTACCO BLOCCATO – Più che da trame collettive, le vittorie sono arrivate da situazioni isolate: calci piazzati, conclusioni dalla distanza o invenzioni individuali. Contro il Genoa ha deciso un corner, con l’Inter ci hanno pensato due tiri da fuori e altrettante palle inattive, mentre col Verona l’episodio è stato ancora una conclusione dalla lunga distanza. Le soluzioni estemporanee sono diventate l’unico modo per colpire, non più un’arma aggiuntiva.

CLASSIFICA PARADOSSALE – Guardando alla graduatoria degli xG - scrive La Gazzetta dello Sport - la fotografia è ancora più sorprendente: davanti alla Juve si trova persino il Cagliari di Belotti, reduce da stagioni senza doppia cifra. Poco dietro c’è il Genoa, che ha segnato appena due gol in 360 minuti. È chiaro che il calendario – con avversari tosti e un big match – abbia influito, ma le difficoltà non si possono spiegare solo così.

LA CHIAVE DI TUDOR – Il problema ora riguarda la gestione dell’abbondanza offensiva. Contro il Parma, quando la squadra aveva girato meglio, Tudor aveva puntato sul tridente Conceição-Yildiz-David, con gerarchie chiare e Vlahovic arma da usare in corsa. Da lì in avanti, invece, l’alternanza e i continui cambi hanno creato più confusione che soluzioni. È la contraddizione più grande: la ricchezza di alternative si è trasformata in un limite.

L’attacco bianconero ha bisogno di un’identità riconoscibile. I gol dei singoli hanno nascosto per ora la scarsa pericolosità collettiva, ma la stagione è lunga e senza un sistema capace di creare occasioni la Juventus rischia di rimanere intrappolata in un paradosso: segnare tanto, ma costruire poco.

Sezione: L'avversario / Data: Gio 25 settembre 2025 alle 08:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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