Tre giorni lontano da Castel Volturno, ma senza mai davvero staccare. Antonio Conte ha scelto una parentesi di distanza concordata, utile a ritrovare equilibrio e lucidità dopo settimane di tensione. Da Torino segue ogni dettaglio, mentre il Napoli vive un’intermittenza strana: l’allenatore non c’è, ma la sua presenza si avverte in ogni scelta.

LONTANANZA OPERATIVA – Conte lavora da remoto, come fanno ormai migliaia di professionisti in ogni campo. E nel calcio, dove questa modalità è ancora una rarità, diventa quasi una piccola rivoluzione. Le sue giornate scorrono tra telefonate precise al vice Stellini – una prima della seduta, una dopo – e contatti costanti con lo staff. Niente cappellino, niente vento da bordocampo: basta un telefono per essere dentro al lavoro.

PRESENZA COSTANTE – Anche gli impegni collaterali della squadra non sfuggono alla sua attenzione. La visita dei calciatori ai bambini del reparto di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II è stata seguita a distanza: un altro segnale di quanto Conte voglia restare connesso, pur stando a 859 chilometri.

RIFUGIO E RIFLESSIONE – Nel quadro rientra anche Lele Oriali, il suo punto di riferimento storico, club manager e confidente. La scelta del tecnico di prendersi una pausa arriva dopo giorni in cui l’ambiente era agitato da una sequenza di tensioni nate a Bologna, un «venticello» che ha scosso la città e che ha alimentato dubbi e interrogativi sull’accaduto. Ma qualcosa ora sembra essersi assestato: la bufera si è affievolita, il clima si sta ricomponendo.

GIORNI DI TRANSIZIONE – Il venerdì scorre ancora senza Conte a Castel Volturno - descrive La Gazzetta dello Sport -, poi il weekend offrirà una sosta parziale per chi non è partito con le nazionali. Lunedì – almeno in teoria – tutto tornerà normale. O forse no: qualche parola dovrà comunque essere detta, ma l’assenza di tutto il gruppo potrebbe rinviare il confronto.

TEST CON LA PRIMAVERA – La settimana si chiuderà con un’amichevole contro la Primavera, uno di quei test che una volta si definivano «sfide in famiglia». Un modo per tenere il ritmo, anche se stavolta il clima interno ha vissuto giornate meno serene del solito.

Napoli attende Conte, e Conte osserva Napoli. Una distanza fisica che non spezza il legame professionale, ma che arriva in un momento delicato. La sensazione è che questo intermezzo serva a tutti: per respirare, ricompattarsi, e prepararsi a un ritorno che dovrà portare ordine e continuità.

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Sezione: L'avversario / Data: Ven 14 novembre 2025 alle 07:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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