È sabato, ma sembra un'altra notte di Champions. O forse è solo che questa Atalanta, finalmente, ha deciso di portarsi dietro lo smoking della Champions anche sui campi fangosi della Serie A. Perché vincere contro il Cagliari, in una partita che rischiava di diventare la classica trappola post-sbornia europea, non è solo una boccata d'ossigeno. È la prova che la cura Palladino funziona, anche quando la testa e le gambe sono un po' pesanti.

Certo, potevamo (e dovevamo) chiuderla prima. Quel primo tempo è stato un dominio di qualità, con il tridente CDK-Scamacca-Lookman che sembrava suonare musica jazz mentre gli altri faticavano a tenere il tempo. Ma il calcio è strano: se non dai il colpo di grazia, l'avversario si rialza. E quando il Cagliari ha trovato l'1-1 con Gaetano, complice anche l'uscita forzata di Djimsiti e un po' di confusione dietro, i fantasmi delle scorse settimane hanno bussato alla porta. Ma stavolta nessuno ha aperto.

Gianluca, il bomber che ci meritiamo. La reazione è stata da grande squadra: rabbiosa, immediata, letale. E chi poteva suonare la carica se non Gianluca Scamacca? Quattro gol nelle ultime tre partite, una doppietta che mancava da una vita (Liverpool, vi ricorda qualcosa?) e quella "fame" che fa la differenza tra un buon attaccante e un bomber vero. Il primo gol è poesia, un tacco d'istinto su tiro di Zappacosta; il secondo è pura volontà, un gollonzo cercato, voluto, strappato con i denti. Che gli dei del calcio ce lo conservino così fino a marzo, perché uno Scamacca in formato Mondiale serve come il pane. A noi e all'Italia.

L'altro gioiello fatto in casa: Palestra incanta (e difende). E a proposito di Mondiale, permettetemi una parentesi su un ragazzo che aveva la maglia sbagliata addosso, ma il cartellino giusto in tasca. Marco Palestra. Di proprietà nostra, in prestito ai sardi, ha fatto vedere i sorci verdi a tutti. Spinge come un treno, taglia il campo e, quando serve, si mette lì dietro a chiudere su Lookman come un veterano. Sull'altro fronte l'amico, ma avversario Bernasconi non è stato da meno confermando e dando continuità alla prestazione contro il Chelsea. Marco, a prescindere da tutto, il futuro così è certamente tuo.

Classifica mossa, operazione rincorsa avviata. Alla fine, tra un brivido al 93' (grazie VAR per quel fuorigioco di Folorunsho che ci ha tolto dieci anni di vita) e la consapevolezza di aver rischiato troppo, portiamo a casa tre punti pesantissimi. Saliamo a 19, muoviamo questa benedetta classifica e ci prepariamo a un finale di girone d'andata che sarà un tour de force. Ma con questo Scamacca e con questa voglia di non mollare mai, la missione risalita non è poi così ardua e lontana. Si vince con cuore, fortuna e 'cazzimma' e questa Dea dal suo mister sta prendendo anche queste caratteristiche. E scusate se è poco.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 02:00
Autore: Lorenzo Casalino / Twitter: @lorenzocasalino
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