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Tutto pronto a Coverciano per la cerimonia del Premio Nazionale MCL-USSI “Inside the sport”, giunto alla sua quinta edizione. Dall’Aula Magna di Coverciano a Firenze, la diretta testuale della manifestazione in cui saranno premiati alcuni grandi protagonisti del nostro calcio.
Ore 14.45, prende il via la cerimonia
Il primo riconoscimento è per Gigi Buffon, che riceve il premio alla carriera: "E' bello ricevere premi in questa location. Mi chiedo sempre se mi sono meritato i vari premi che mi consegnano, è un dubbio che mi porto avanti sempre. Non so quanto ci ho messo di mio in carriera, io ho fatto solo quello che mi piaceva. I premi mi sembrano sempre più immeritati, ma li ricevo sempre volentieri con grande umiltà. La mia riconoscenza va al calcio e al mondo del pallone. Ritrovavo una felicità vera solo in campo, è lì che esprimevo realmente me stesso. Poi c'è la vita, dove si cerca di non fare troppi danni e di essere esempi giusti. L'eredità di Gigi Riva e Gianluca Vialli nel ruolo di capo delegazione azzurra è stata questa: io nel calcio ho apprezzato poche persone a livello umano ed in questo Gigi Riva e Gianluca Vialli erano due esempi mirabolanti. Devo stare tranquillo, non potrò mai ne avvicinarli ne superarli. E mi hanno sempre insegnato a dare ciò che si ha, io lo faccio senza maschere e spero che basti".
La Norvegia e la qualificazione al Mondiale?
"C'è un Mondiale da conquistare, questo è il primo obiettivo. A giugno ci sarà una partita di grande valore, ma ad un certo punto ci sono momenti in cui devi tirare fuori anche un po' di sana follia, un po' di arroganza nel farci dire che siamo l'Italia. Come è successo dopo l'Europeo in Francia: mi auguro che quello sia l'esempio forte per farci affrontare la Norvegia. Dobbiamo presentandoci dicendo 'noi vogliamo il Mondiale, a prescindere da voi'".
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Ore 15.09, è il turno di Gian Piero Gasperini col premio di Miglior allenatore della Serie A
"Da allenatore cambia un po' il vivere il calciomercato, sei più coinvolto anche se oggi ci sono tante persone che ruotano attorno al mercato. A me diverte sempre il campo, il mercato un po' meno, lo spazio verde è sempre la cosa migliore".
Lei si sente al centro del mercato?
"Non so co sa succederà, ora ci sono ancora 4 partite in un campionato incredibile. Ho fatto sempre la scelta di stare in Italia, sono sempre stato fedele".
Il calcio di Gasperini è riconosciuto in Europa?
"In altri tempi ho avuto questa idea di giocare con la difesa a tre, quando l'ho fatta al Genoa era una cosa abbastanza unica. E' un'idea di quelle vincenti, non è stato semplice applicarla come tutte le novità nel calcio. Sono stato testardo. Oggi però c'è grande varietà tattica, le squadre sanno giocare in più modi, ma da lì è nato un po' questo modo di giocare. Ci sono alcuni allievi in giro, significa che il tempo è passato".
La gara di ieri sera?
"Serata triste, con quella situazione che ha toccato tutti. Un ragazzo con una famiglia alle spalle, è stato toccante. Poi dopo però c'è il campo".
Quanto dovremo aspettare per il suo futuro?
"Bisogna aspettare 4 settimane per vedere dove arriverà l'Atalanta. E' un campionato dove tutte sono competitive, noi abbiamo un piccolo vantaggio ma viviamo di presente. Siamo tutti coinvolti, un campionato bellissimo per il valore di tutte le componenti".
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Ore 15.20, a Federico Gatti il premio sacrificio e qualità
"Un bellissimo riconoscimento che deve dare l'esempio ai giovani, soprattutto a quelli che si abbattono ai primi no. Io ho fatto saliscendi di emozioni, ne voglio vivere ancora molte, ma alla fine ho coronato il sogno di un ragazzino. Ora non voglio fermarmi. Ho avuto la fortuna nel percorso di incontrare le persone giuste nei momenti giusti, dai compagni alla mia compagna di vita, gli allenatore e i dirigenti. Alla Juventus ho ritrovato l'allenatore che mi ha lanciato nei professionisti, a volte la vita è strana".
Come sta a livello fisico?
"Spero di recuperare presto, mi auguravo un po' prima. Ora ci sono 4 partite fondamentali, non puoi lasciare veramente niente per strada perché siamo tutte lì".
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Ore 15.23, Premio talento emergente della Serie C a Martin Palumbo dell'Avellino
"Dopo tanti anni alla Juventus per fortuna siamo riusciti a centrare la promozione in B, è stata un'emozione incredibile festeggiare davanti a così tante persone. Futuro? Sono un giocatore dell'Avellino e per il momento penso solo a questo".
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Ore 15.25, Premio intestato a Joe Barone, ritirato da Rolando Mandragora
"Ritirare un premio a nome di Joe è speciale. Purtroppo non è più con noi, il gesto di dedica a lui per il mio gol è stato sincero, per la sua famiglia. Lo ricordo ogni giorno con affetto, lo ricordo per la persona speciale che era. Ricco di valori, amava ogni suo giocatore e la Fiorentina".
Il gol di ieri contro l'Empoli?
"E' stato un bel gol, uno dei più belli della carriera. Sono felice, ora voglio recuperare perché giovedì abbiamo una sfida importante".
Spera nella Nazionale?
"C'è poco da dire, io cerco di lavorare come ho sempre fatto, se poi dovesse arrivare sarebbe una cosa bellissima, un piacere e un onore".
La corsa all'Europa?
"Due percorsi difficili per la Fiorentina, ma siamo in corsa. In campionato vogliamo fare più punti possibile e in Conference vogliamo tornare in finale, magari con un esito diverso rispetto alle due del passato".
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Ore 15.55, premio alla carriera arbitrale a Gianluca Rocchi
"Quello della comunicazione è stato uno degli sforzi degli ultimi anni, si cerca di parlare poco anche nelle decisioni del VAR perché i tempi asciutti portano a migliori decisioni. Al monitor abbiamo quasi tutti specialisti, l'egoismo nella decisione deve essere secondario. Le aggressioni ai giovani arbitri? L'avere pene certe sarebbe qualcosa di positivo, ma dobbiamo migliorare la cultura sportiva. E in questo allenatori e giocatori possono aiutarci tantissimo. Bilancio stagionale? Siamo in una fase veramente importante, tutte le stagioni sono difficili, ma con così tante partite di peso specifico rende tutto più complicato. Arriveremo all'uniformità? Credo di no perché con 50-60 persone è dura. Ma possiamo arrivare all'uniformità della filosofia di gruppo e su questo siamo sulla buona strada".
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Ore 16.05, premio alla carriere per Claudio Ranieri
"Un piacere e un onore, essere premiati è sempre bello anche se secondo me la critica è utilissima perché dà la spinta per migliorare. Ho visto tante immagini, ora è giusto che si facciano avanti i giovani perché il mio tempo è finito".
Ha rialzato la Roma, dopo un avvio di stagione da dimenticare
"Non mi piacciono questi paragoni, chi era prima di me ha fatto del suo meglio. Forse proprio l'essere arrivato in difficoltà mi ha aiutato, ho cercato di fare meno errori possibili, io ho provato ad essere credibile ma alla fine i principali attori sono i calciatori".
Come ha rimotivato lo spogliatoio?
"Io non lo so... Non ho studiato psicologia, io quello che sento lo dico, parlo col cuore ai giocatori. Gli dico quello che sento".
Il tesserino l'ha riconsegnato, visto che siamo a Coverciano?
"Ce l'ho qua, volendo posso consegnarlo adesso. Ho detto basta, il calcio mi ha dato tanto e sono stato chiamato ad un altro incarico. Basta, ho dato. Il calcio è la mia vita, ma è il momento di dire basta. A Cagliari avevo detto stop col cuore, tutti mi avevano creduto, anche mia moglie. Poi mi ha chiamato la Roma... Speravo dentro di me che né Cagliari né Roma avessero chiamato. Io ho detto di sì, per un anno da allenatore e poi come senior advisor, non so neanche bene cosa sia".
Ha parlato con Gasperini?
"No, magari dopo ma davanti a tutti voi (ride, ndr)".
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Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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