Tornano gli incubi, densi e minacciosi, sul cielo di Firenze. Nell'anticipo che apre il diciassettesimo turno di Serie A, la Fiorentina incappa in una sconfitta pesante come un macigno nello scontro diretto del Tardini. Il Parma, con cinismo e cuore, si prende tre punti vitali grazie all'incornata di Oliver Sorensen, condannando i gigliati a guardarsi nuovamente le spalle con terrore. Per la squadra ospite è un passo indietro preoccupante, non tanto per il gioco espresso nella ripresa, quanto per la cronica incapacità di concretizzare una mole di occasioni che grida vendetta.

IL LAMPO DEL VICHINGO – La partita, rimasta in equilibrio precario per quarantacinque minuti, si spacca in avvio di ripresa. È il battesimo del fuoco per Oliver Sorensen: il centrocampista danese sceglie il momento più importante per siglare la sua prima rete nel massimo campionato italiano. Un gol di rapina e tempismo, nato da un cross di Britschgi (dopo uno svirgola di Pellegrini) su cui il danese si avventa come un falco, bruciando sul tempo le belle statuine Dodo e Fortini. È l'episodio che rompe gli argini e costringe la Fiorentina a uscire dalla trincea.

PRIMO TEMPO DI RIMPIANTI – Prima del vantaggio ducale, il match aveva vissuto di fiammate, quasi tutte di marca emiliana. Nei primi 45' è stato Ondrejka a tenere sotto scacco la difesa toscana: prima ubriacando Dodo senza trovare la porta, poi sprecando clamorosamente un rigore in movimento dopo una respinta su tiro di Pellegrino. La Viola? Non pervenuta fino al tramonto della frazione, quando Kean e Gudmundsson hanno provato, invano, a spaventare Corvi con giocate estemporanee murate dalla retroguardia di casa.

IL MURO DI CORVI E GLI SPRECHI – Sotto di un gol, la reazione toscana c'è stata, ma si è infranta contro i guantoni di Corvi e l'imprecisione dei propri attaccanti. Il portiere crociato ha compiuto un mezzo miracolo su una botta di prima intenzione di Comuzzo, tenendo blindata la porta. Ma sono gli errori in attacco a tormentare i tifosi ospiti: emblematica la scelta di Kean al 69', che ignora la sovrapposizione di Piccoli per calciare malamente a lato.

SINFONIA DEGLI ORRORI FINALI – Il finale è un trattato su come non si deve giocare a calcio se si vogliono fare punti. Da una parte Fagioli regala un pallone sanguinoso a Pellegrini (che grazia De Gea), dall'altra si consuma il dramma sportivo di Piccoli. All'82', l'ex atalantino riesce nell'impresa di non deviare in rete da pochi passi un cioccolatino servito da Gudmundsson. Un errore da 0,88 di Expected Goals che suona come una sentenza: la Fiorentina crea, distrugge e perde. Il Parma ringrazia e gode.

© Riproduzione Riservata

© foto di Federico De Luca 2025
© foto di Federico De Luca 2025
© foto di Federico De Luca 2025
© foto di Federico De Luca 2025
© foto di Federico De Luca 2025
© foto di Federico De Luca 2025
Sezione: Serie A / Data: Sab 27 dicembre 2025 alle 14:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print