Il giorno del giudizio sta per arrivare: la squalifica della Juventus (e di Real Madrid e Barcellona) è sempre più vicina. Deve sicuramente arrivare la sentenza della Commissione Disciplinare entro il 22 giugno, inizio dei preliminari della nuova Champions, ma l’Uefa - pur non avendo diretta influenza sulla commissione - ha fatto sapere che sarebbe utile il pronunciamento arrivasse entro il 9 giugno (il giorno prima del congresso Uefa a Roma) o comunque due giorni prima dell’inizio dell’Europeo, proprio poiché vuole evitare che la notizia oscuri la competizione in corso.
La squalifica è sicura? No, ma pur non rispondendo la commissione all’Uefa, tuttavia la determinazione politica davanti e dietro le telecamere è così compatta che è difficile a questo punto pensare a una sanzione più lieve, con addirittura i 2 anni di esclusione favoriti sulla sola stagione.
Ipotizzando la squalifica, è già possibile intuire le mosse di una e dell’altra parte, sapendo che l’accoglimento da parte della Corte Europea della richiesta di dibattimento ha fatto già capire quanto meno quale sarà la sede della ‘finale’.
La probabilità della squalifica è anche dettata dal fatto che i 3 non abbiano fatto nessun passo politico con la Uefa: ammesso che sarebbe valso a qualcosa, ma anche così la Uefa si è determinata sempre di più all’andare dritta, e le tempistiche di costituzione della commissione - subito dopo la fine dei campionati - fanno esattamente presagire l’esclusione.
La domanda che molti si fanno è: il Napoli giocherà la prossima Champions? Difficile, ma non totalmente da escludere (e con il Napoli, anche Betis e Real Sociedad).
Perché ovviamente le 3 si appelleranno al CAS a Losanna: teoricamente potrebbe esserci anche una Commissione d’Appello Uefa, ma a quel punto risulterebbe una perdita di tempo, tanto più che il grado del CAS è slegato dal secondo grado Uefa.
E organicamente all’appello, le 3 sicuramente richiederanno al CAS una sospensiva perché la sentenza non si applichi già in questa stagione.
La sospensiva è quasi sicura, tuttavia il Napoli e le altre hanno uno spiraglio: perché il CAS potrebbe prendere in considerazione il diritto appunto di Napoli, Betis e Real Sociedad, soprattutto se dovessero anche loro fare ricorso.
Normalmente il giudizio del TAS richiede vari mesi, sicuramente ben dentro la prossima stagione, anche se questa volta è lecito attendersi un giudizio più celere: difficilmente comunque prima che la stagione sia iniziata, dunque a rinforzare l’ipotesi di sospensiva, sempre che nella lotta appunto non si mettano anche le tre usufruenti.
In parecchi - soprattutto di area Juve, Real Madrid e Barça - adducono a beneficio della causa delle 3 grandi, il fatto che il CAS abbia ribaltato già in passato la squalifica del Manchester City: vero, è possibile, ma il caso era totalmente diverso, perché quella volta fu cancellata in quanto furono ritenuti in prescrizione i fatti di riferimento, e non dunque per un’eccessiva durezza in sé.
Nel caso il CAS confermi la squalifica - ma a questo punto, anche in caso di assoluzione - alle 3 rimane l’appello alla Corte Europea per la violazione delle regole Antitrust sulla libera concorrenza.
Quello diventa il vulnus di tutto, perché non solo la vittoria annullerebbe l’eventuale squalifica, ma farebbe crollare tutto l’ordinamento calcistico nel mondo così come lo conosciamo.
La Corte Europea ha tempi lunghissimi, nell’ordine dell’anno, quindi diciamo che il pronunciamento potrebbe arrivare in tempo per la stagione 2022-23, dunque le 3 potrebbero servire la squalifica nella stagione seguente.
A un certo punto, qualora ci fosse squalifica confermata dal CAS, potrebbe essere possible anche un accordo politico tra Uefa e i 3 club, magari tramutando l'esclusione in una pesantissima multa nell’ordine del centinaio di euro, in cambio del rinunciare al caso alla Corte Europea.
Possibilità improbabile tuttavia, perché le parti sembrano davvero andate troppo distanti.

Molti dicono: se l’Unione Europea ha dato ragione sul caso Bosman, darà ragione anche su questo.
In verità non è per niente detto sia così. Perché i vari articoli sulla specificità dello sport potrebbero arrivare a difesa della giurisdizione nell’organizzazione delle competizioni.

Ma se la sentenza fosse favorevole sarebbe una rivoluzione in tutto il mondo dello sport: perché a quel punto in ogni altra disciplina l’organizzazione delle competizioni potrebbe diventare oggetto di concorrenza tra pubblico e privato, e dunque l’effetto domino sarebbe mostruoso.
Non dimenticate che lo sport è comunque utile alla politica, e allora il terremoto sarebbe forse davvero troppo grosso, per essere messo in moto. Tanto più che i leader politici europei si sono mossi attivamente contro, e che lo stesso Ceferin è saggio frequentatore delle stanze a Bruxelles.

La possibilità, per dirla molto semplice, è che il calcio - ma praticamente, ogni sport - praticamente diventi come la boxe, dove la federazioni danno licenze e regolamentano, ma poi l’organizzazione degli eventi è praticamente in mano a privati.

Comunque, questa settimana comincerà a scriversi il lungo epilogo, e la squalifica della Juventus è attesa già nei prossimi giorni.

Sezione: #SuperLega / Data: Mer 02 giugno 2021 alle 08:14
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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