La trattativa che ha visto protagonista Teun Koopmeiners è stata senza dubbio una delle più lunghe e intricate del mercato 2024. Un affare che non solo ha coinvolto l’Atalanta e la Juventus, ma che ha anche messo a dura prova gli equilibri interni del club bergamasco, causando frizioni tra la dirigenza e Gian Piero Gasperini. In un recente contributo video sul suo canale YouTube, Alfredo Pedullà ha analizzato in dettaglio come questa vicenda abbia influito negativamente sulla Dea, sottolineando l'ira di Gasperini per la gestione della trattativa e le conseguenze che ha avuto sulla squadra.
UNA TRATTATIVA INFINITA CHE HA MINATO L'ATALANTA
"Non possiamo negarlo: la trattativa per Koopmeiners è stata la più lunga del 2024, iniziata a gennaio e conclusasi solo ad agosto," spiega Pedullà. "Ma il vero problema è che questa vicenda ha rovinato l'Atalanta, almeno dal mio punto di vista, a causa di una strategia gestita male. Se dovessi dare un voto al mercato della Dea, sarebbe giusto, ma la gestione di questa vicenda meriterebbe un voto molto basso."
Secondo Pedullà, l'Atalanta avrebbe dovuto chiudere l'affare molto prima, evitando che si trascinasse fino alla fine del mercato. "La perseveranza è stata citata come un punto di forza, ma in realtà, questa trattativa doveva essere chiusa almeno un mese e mezzo prima di quanto avvenuto. Invece, è diventata un vero e proprio sfinimento, il che ha avuto un impatto negativo sui rapporti tra Gasperini e la società," aggiunge l'esperto di mercato.
LE RIPERCUSSIONI SUL RAPPORTO TRA GASPERINI E LA DIRIGENZA
Gasperini, che aveva inizialmente espresso il desiderio di trattenere Koopmeiners per puntare allo scudetto, si è trovato sempre più frustrato dalla situazione. "Quando a gennaio la Juventus aveva già mosso i primi passi per Koopmeiners, l'Atalanta stava preparando una stagione che sarebbe culminata con il trionfo in Europa League. Tuttavia, quella che era una promessa di mantenere i migliori giocatori è stata messa in discussione, e questo ha creato tensioni con Gasperini," spiega Pedullà.
L'allenatore ha cercato di convincere la società a mantenere la rosa intatta, ma le circostanze hanno portato a un punto di rottura. "Dopo il trionfo in Europa League, Gasperini si è recato dalla dirigenza chiedendo: 'Perché non proviamo a tenere tutti i migliori per puntare allo scudetto?' Ma la risposta non è stata quella che si aspettava. Da lì è iniziata la ribellione di Koopmeiners, che ha reagito in modo drastico di fronte al mancato mantenimento della promessa."
LO SFOGO PUBBLICO DI GASPERINI E LE CONSEGUENZE SULLA SQUADRA
La frustrazione di Gasperini è emersa chiaramente quando ha deciso di parlare pubblicamente della situazione. "Ricorderete l'intervista a L'Eco Bergamo in cui Gasperini ha detto chiaramente che Koopmeiners non si allenava più, che voleva andare alla Juventus. Un'affermazione sorprendente per un allenatore di alto livello," continua Pedullà. "Questo sfogo ha segnato un punto di non ritorno, mostrando quanto Gasperini si sentisse tradito dalla dirigenza."
Le conseguenze sulla squadra non si sono fatte attendere. L'Atalanta ha iniziato a mostrare segni di debolezza in campionato, con sconfitte pesanti contro Torino e Inter. "Il rapporto tra Gasperini e la società ha subito un duro colpo, e si è visto sul campo. Quando un allenatore che ha vinto l'Europa League si sente così frustrato, è difficile mantenere gli equilibri interni," sottolinea Pedullà.
UNA LEZIONE PER IL FUTURO?
Pedullà conclude con una riflessione sulle lezioni che l'Atalanta potrebbe trarre da questa vicenda. "L'Atalanta ha cercato di fare retromarcia per accontentare Gasperini, ma la trattativa per Koopmeiners era ormai compromessa. È un chiaro esempio di come basti poco per minare la serenità di un club, anche uno con un potenziale economico e sportivo importante come l'Atalanta."
© Riproduzione riservata
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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