L’avventura in Champions League parte già con un assegno garantito. Ogni club che accede alla fase “league” incassa 18,62 milioni di euro come quota fissa di partecipazione. Ma il cammino può trasformarsi in una vera miniera d’oro grazie ai bonus legati a risultati e piazzamenti.

PREMI A VITTORIE E PAREGGI – Ogni successo nella fase a gironi vale 2,1 milioni, mentre per un pareggio sono previsti 750 mila euro. A fine percorso, chi si piazza tra le prime otto guadagna un premio extra di 2 milioni, mentre chi chiude dal 9° al 16° posto porta a casa 1 milione aggiuntivo.

IL PESO DELLA CLASSIFICA – Non solo: ogni posizione più alta conquistata in graduatoria genera un’ulteriore quota di 270 mila euro. La forbice è ampia: si parte dai 9,6 milioni destinati al primo classificato fino ai 270 mila riservati all’ultima posizione utile.

DALLA LEAGUE AGLI OTTAVI – Superare la league phase significa ulteriori incassi. Lo spareggio per accedere agli ottavi vale 1 milione, il passaggio agli ottavi 11, i quarti 13 e le semifinali 15. Le due finaliste guadagnano 18,5 milioni, mentre chi alza il trofeo aggiunge un bonus da 6,5 milioni.

IL CAPITOLO COMMERCIALE – Più articolato il meccanismo dei ricavi derivanti dai diritti commerciali. Circa il 75% del budget proviene dall’area Uefa, il restante dall’extra Europa. I criteri principali? Il peso del mercato televisivo nazionale e il ranking decennale. Per ogni posizione più alta nel ranking, i club incassano 960 mila euro dall’area Uefa e 320 mila dall’extra Uefa. In totale, fino a un massimo di 46,08 milioni.

Una struttura di premi che premia sempre più meriti sportivi e continuità a lungo termine. Ogni punto, ogni posizione, ogni turno superato si traduce in milioni: la nuova Champions non è solo una sfida di campo, ma anche una corsa a un bottino economico senza precedenti.

Sezione: Champions League / Data: Mar 16 settembre 2025 alle 12:30
Autore: Daniele Luongo
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