L’Atalanta si riaffaccia sulla scena della Champions League per la quinta volta in pochi anni, e lo fa in un momento di svolta. Archiviata l’era Gasperini, che ha segnato un decennio indimenticabile, la squadra entra nella fase di Ivan Juric con la consapevolezza che il palcoscenico europeo non concede sconti. Bergamo ci arriva con un bagaglio fatto di notti memorabili e cadute brucianti, di quarti sfiorati e gironi superati, di rimonte epiche e di eliminazioni amarissime.

DALL’ESORDIO AL 2020 – La prima volta non si scorda mai, anche se fu un avvio in salita - ricorda La Gazzetta dello Sport -. Nel 2019-20 la Dea si presentò con un disastroso filotto iniziale, zero punti in tre partite e la sensazione di essere fuori gioco. Poi il miracolo: quattro vittorie di fila, la qualificazione e lo storico ottavo con il Valencia, travolto con un doppio successo che spalancò i quarti. Lì arrivò l’epopea di Lisbona e la beffa del PSG, un sogno spezzato solo nel recupero.

DALLE NOTTI MAGICHE ALLE AMAREZZA – Dopo l’apice, è arrivata la realtà più dura. Nel 2021 l’Atalanta trovò un girone complicatissimo con Real Madrid e Ajax: ancora una volta protagonista, ma costretta ad arrendersi agli ottavi. Un anno dopo, nel 2022, arrivò la caduta più dolorosa: eliminazione ai gironi nonostante un cammino che lasciava speranze fino all’ultima giornata. Villarreal e neve spazzarono via le illusioni di un gruppo che non riuscì a ripetere le imprese passate.

UN GIRONE DA BRIVIDI – Ora tocca al 2024-25, con un format nuovo che non fa sconti: avversari di altissimo livello, big europee incrociate già nella prima fase e un calendario che promette trappole a ogni turno. Per Juric è la prova più complessa: ricostruire un’Atalanta competitiva in Europa senza rinnegare l’identità del club. Con quattro vittorie, due pareggi e nessuna sconfitta, si può già sognare, ma serve la concretezza che solo l’esperienza insegna.

IL NUOVO CORSO – Juric eredita una squadra che ha cambiato pelle ma non ambizione. L’obiettivo non è soltanto superare i gironi, ma mostrare subito che la Dea può reggere il confronto anche senza l’ombra lunga di Gasperini. L’Atalanta non ha intenzione di fermarsi al ricordo dei tempi d’oro: vuole costruire un presente altrettanto luminoso.

La quinta Champions è molto più di una competizione: è un esame di maturità per un club che vuole confermare il proprio status internazionale. L’Atalanta ha già dimostrato di poter sorprendere i giganti, ora deve dimostrare di poterlo fare con continuità. Juric ha il compito di trasformare la memoria in nuova energia. E chissà che da Bergamo non parta un altro capitolo destinato a entrare nella leggenda.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 16 settembre 2025 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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