Dea, la scossa di Juric: nuovi protagonisti e vecchie certezze per un successo che pesa

L’Atalanta ha finalmente dato un saggio della sua vera forza. Contro il Lecce la squadra di Juric ha mostrato il volto migliore soprattutto nella ripresa, liberandosi di quelle incertezze che avevano accompagnato le prime giornate. Nonostante assenze pesanti come Scamacca ed Ederson, e il caso Lookman ancora irrisolto, la Dea ha risposto con personalità e idee chiare.

KRSTOVIC E IL RUOLO DA 9 – Il gol ancora manca, ma la sensazione è che arrivi presto. Krstovic, intanto, ha già dimostrato di capire alla perfezione cosa serva nel sistema di Juric: tre assist in appena 116 minuti giocati sono un biglietto da visita eloquente. Non un centravanti che pretende di essere servito, ma un attaccante disposto a lavorare per la squadra, qualità che spesso in passato Zapata e Scamacca hanno impiegato mesi ad assimilare.

ZALEWSKI SORPRESA CONFERMATA – Se c’era scetticismo per l’investimento da 17 milioni, Zalewski sta già ribaltando i giudizi. Sempre titolare da quando è arrivato, ha la naturalezza di chi sembra giocare a Bergamo da anni. Assist, corsa e pericolosità costante lo hanno reso subito indispensabile. E il paragone con Lookman, inevitabile, al momento non sembra penalizzarlo.

JURIC E IL PROGETTO – La scelta del tecnico croato appare sempre più chiara: ricostruire un’identità forte coniugando intensità, organizzazione e freschezza dei nuovi innesti. L’Atalanta che ha strapazzato il Lecce somiglia, per ritmo e mentalità, a quella che lo scorso anno aveva fatto divertire e sorprendere. Juric ha ottenuto la risposta che cercava: una squadra capace di reagire, dominare e divertirsi.

KAMALDEEN, LA SFIDA – Tra i nuovi, resta da accendere definitivamente la scintilla di Kamaldeen. Juric lo conosce bene e lo ha voluto fortemente, ma ora la sfida è quella di incanalare il suo talento in una dimensione utile al collettivo. Se il nodo Lookman non dovesse sciogliersi, sarà proprio il ghanese a dover colmare quel vuoto il prima possibile.

L’Atalanta esce rinvigorita non solo dal risultato, ma soprattutto dalla consapevolezza che i nuovi stanno ingranando. Juric ha trovato risposte concrete, mentre lo stadio ha riscoperto il gusto di divertirsi insieme alla propria squadra. La strada è lunga, ma la sensazione è che la Dea abbia imboccato quella giusta.