Giorgio Scalvini ha aperto le danze nel 4-1 dell’Atalanta sul Lecce alla New Balance Arena. Un colpo di testa che ha sbloccato il match e una corsa liberatoria, quasi rabbiosa, sotto la Curva. Ai microfoni di DAZN il difensore nerazzurro ha raccontato emozioni, sensazioni e aspettative, tra il peso del gol, le differenze con l’era Gasperini e il debutto imminente in Champions contro il Paris Saint-Germain. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Un’esultanza liberatoria: cosa c’era dietro quel gesto così carico di foga?
«L’urlo e la rabbia erano il risultato di un anno complicato alle spalle. Ma la mia esultanza non era solo per me, soprattutto per la squadra: volevamo vincere, conquistare i tre punti e dimostrare davanti ai nostri tifosi di essere all’altezza. Era fondamentale».

Cristian Brocchi ti ha elogiato sottolineando la tua maturità nonostante la giovane età. Come vivi questo riconoscimento?
«Sono parole che fanno molto piacere. Penso però che non sia solo una questione individuale: oggi siamo tanti giovani italiani che stanno trovando spazio. Io sono felice per il gol, ma la soddisfazione più grande resta la vittoria della squadra».

Dopo nove anni con Gasperini è iniziata l’era Juric. Quali differenze hai notato nel lavoro quotidiano?
«Sicuramente ci sono tante similitudini, ma ogni allenatore porta la sua identità. Juric lavora tantissimo e cura i dettagli, e questo ci aiuta a crescere. Siamo abituati ad allenarci forte e il suo approccio si sposa bene con questa mentalità. Certo, ora c’è la Champions con il PSG, ma eravamo completamente concentrati su questa partita: serviva la prima vittoria».

Come vi avvicinate all’esordio europeo contro i campioni in carica del Paris Saint-Germain?
«Sarà una partita difficilissima ma allo stesso tempo un sogno da vivere. Loro sono tra le squadre più forti al mondo, ma ci faremo trovare pronti. Ci stiamo preparando con fiducia, vogliamo giocarcela al massimo».

La fascia da leader che De Roon gli ha idealmente consegnato durante la gara e il gol che ha rotto l’incantesimo certificano una crescita ormai evidente. Scalvini non è più solo il giovane di prospettiva, ma un punto fermo dell’Atalanta: la sua esultanza di rabbia è anche il manifesto di una squadra che vuole ripartire con orgoglio, in Serie A e in Europa.

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Sezione: Interviste / Data: Dom 14 settembre 2025 alle 18:18
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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