Il triplice fischio a San Siro ha sancito la sconfitta per 3-1 della Roma, con una doppietta dell'ex Tammy Abraham e il sigillo finale del nuovo prestito rossonero Joao Felix.
Una serata amara, che ha visto la squadra capitolina incapace di rispondere con la necessaria incisività.
La Roma era partita con l’idea di giocarsi le proprie carte fino in fondo, consapevole che il Milan non avrebbe concesso nulla. Tuttavia, il peso delle scelte, le prestazioni non brillanti, la poca lucidità e l’atmosfera hanno lasciato la squadra in balia degli avversari nei momenti decisivi del match.
La gestione di Claudio Ranieri si è sempre basata su un’idea chiara: riportare equilibrio e praticità alle squadre, sfruttando un approccio metodico e razionale. Nel suo attuale ritorno alla guida della Roma, il tecnico ha provato a infondere ordine e solidità a una rosa che faticava a trovare continuità. In questa prospettiva, la scelta di preservare alcuni titolari nella precedente partita di campionato sembrava dettata dalla necessità di concentrare le energie sul quarto di finale di Coppa Italia, un match in cui ogni minimo dettaglio avrebbe potuto fare la differenza.
Eppure, alcune decisioni hanno destato non poche perplessità. L’ennesima esclusione di Artem Dovbyk, relegato in panchina a vantaggio di Eldor Shomurodov, l’inserimento di Pisilli, non al massimo della condizione, la presenza di Celik al posto di Rensch e la sostituzione di Paredes nella seconda frazione di gioco hanno privato la squadra di ritmo e di punti di riferimento fondamentali per tentare una rimonta. O almeno, anche solo per crederci.
Ma questa è solo una parte della medaglia. La sconfitta non può essere attribuita solo a queste scelte. Nel primo tempo, la Roma aveva dimostrato di poter reggere il confronto, ma la speranza di colmare in una sola gara i limiti che hanno condizionato la stagione, si è frantumata troppo presto.
La tenuta difensiva insufficiente e alcune prove individuali sotto tono hanno reso impossibile il passaggio del turno. Se questa partita non rappresentava necessariamente il punto più alto della stagione, si avvicinava comunque a esserlo. La Roma si trova ora in una condizione in cui ogni match di coppa diventa un banco di prova decisivo, un ciclo di pressione continua che evidenzia le difficoltà di un’annata partita male e di difficile ripresa. Che l’eliminazione dalla Coppa Italia non sia l’unico problema è evidente, ma il rammarico più grande resta la sensazione di non aver fatto tutto il possibile per evitarla.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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