Roma beffata nel finale dal Salisburgo: 1-0 per gli austriaci. Ora serve la spinta dell'Olimpico

Si complica la strada della Roma in Europa League. I giallorossi vengono beffati nel finale dal Salisburgo nell'andata dei playoff. Finisce 1-0 alla Red Bull Arena.

LA ROMA PASSA UN BRUTTO QUARTO D'ORA - Mourinho conferma l'undici che ha pareggiato a Lecce, con Zalewski esterno destro di centrocampo ed El Shaarawy sull'out opposto. Giallorossi che soffrono l'inizio forte degli austriaci che si rendon protagonisti di cinque squilli nel primo quarto d'ora: Sucic tra le linee è difficilmente arginabile, Okafor in velocità è un'altra insidia e anche i centrocampisti sono bravi a inserirsi. Roma compatta con il trio difensivo bravo a resistere e murare le conclusioni.

ABRAHAM PIÙ VOLTE PERICOLOSO - Passata la tempesta la Roma inizia a uscire fuori la testa lentamente, sfruttando soprattutto gli esterni: El Shaarawy c'è tentando la soluzione personale o provando a imbeccare Abraham. Lo stesso vale per Zalewski che cerca sempre il fondo per mettere palloni in mezzo. L'inglese riceve un numero importante di palloni aerei, rendendosi pericoloso in un paio di occasioni. Deve invece accendersi Dybala, tenuto particolarmente d'occhio dai difensori avversari.

DYBALA SUBITO FUORI, LA BEFFA ARRIVA NEL FINALE - L'argentino non si ripresenta all'uscita dagli spogliatoi, con Mourinho che punta su Celik, avanzando El Shaarawy sulla trequarti. Secondo tempo tuttavia bloccato, con un paio di lampi giallorossi con Cristante (migliore dei suoi) e col nuovo entrato Belotti che da due passi si vede respingere la conclusione da Kohn. Lo 0-0 sembra scontato fino a che il Salisburgo trova il lampo decisivo all'88: cross dalla sinistra di Pavlovic, Matic perde a centroarea Capaldo che di testa supera Rui Patricio. Finisce il primo round, la Roma potrà contare fra 7 giorni della spinta di un Olimpico che nell'era mourinhana è sempre stato trascinante. E servirà anche qualcosa di più a livello di prestazione.