La notizia in maniera ufficiosa è già uscita diverse settimane fa, Roberto Samaden a fine stagione lascerà l’Inter dopo 33 anni al servizio dei colori nerazzurri. Il decano dei responsabili dei settori giovanili, colui che negli ultimi dieci anni è riuscito a mettere in bacheca tanti trofei quante soddisfazioni personali. Se è vero che gli scudetti e le coppe portano lustro all’ego individuale e alla società, quello che negli anni ha mosso la coscienza del dirigente di casa inter è sempre stata la voglia di formare uomini e calciatori pronti a prendere la propria strada nel calcio dei grandi. Da questo punto di vista i nomi si sprecano, basta aprire una qualsiasi lista di una rosa di serie A e serie B per vedere almeno un nome di un giocatore passato dal vivaio nerazzurro sotto la gestione Roberto Samaden. È certo che davanti a sé avrà un compito arduo, vista la sua ormai certa destinazione, risollevare il settore giovanile dell’Atalanta reduce da una stagione deludente e con pochi giocatori pronti al salto tra i grandi.
L’interrogativo ora verte sulla futura, anche se poi non molto lontana, scelta della società Inter per il suo successore. Negli ultimi anni il bilancio della società è stato aiutato delle plusvalenze reali generate dal lavoro del settore giovanile. In passato gli investimenti non sono mancati è vero, nell’ultimo periodo però si è dovuto fare anche di necessità virtù ed il valore del lavoro di Samaden e della sua squadra di scout è stato evidente. È giusto ricordare che una casa non si costruisce in un giorno ne tantomeno da soli, e al fianco del direttore ci sono stati validi collaboratori che l’hanno aiutato a fiutare il talento in giro per l’Italia ed il mondo. Il successore dicevamo, davanti a sé la società ha due strade, puntare sull’usato sicuro o tentare la nuova via. Tra i nomi vagliati quello di Costanzi (ma che avrebbe già declinato, in vista di un anno sabbatico), Palmieri, Tarantino. In circolazione c’è anche Massimo Bava reduce da un anno di corsi di aggiornamento a Coverciano e pronto a tornare in sella dopo aver lasciato in dote alla prima squadra del Torino Buongiorno e Adopo, solo per fare due nomi. Palmieri non ha bisogno di presentazione. Il suo lavoro in casa Sassuolo è evidente e lui, sempre più braccio destro di Carnevali, sta operando in linea con i valori neroverdi dando continuità e risultati al progetto. L’altra via porta al nuovo, al giovane che avanza: Andrea Catellani. Uno step per lui importante che in prospettiva potrebbe portarlo a ricoprire un ruolo come quello di Baccin.
L’Atalanta si è assicurata già la prima mossa di mercato per l’estate 2023, la famiglia Percassi si dimostra ancora una volta lungimirante con un colpo da 90, l’Inter dovrò rispondere con una certezza: sa quello che lascia ma non sa quello che trova.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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