C'è un filo invisibile che lega Bergamo al Marocco, passando per i ricordi di una notte di febbraio di quasi due anni fa. L'ultima volta che i loro sguardi si sono incrociati con la posta in palio così alta, era l'11 febbraio 2024: Odilon Kossounou alzava la coppa al cielo dopo 90 minuti di battaglia, Ademola Lookman usciva dal campo al 79' con l'amaro in bocca per la sconfitta della sua Nigeria. Allora erano avversari, oggi sono colonne dello stesso tempio nerazzurro. La Coppa d'Africa 2025, scattata domenica, ripropone questa dualità a distanza: "Odi" e "Ade" sono pronti a prendersi la scena, con la speranza di ritrovarsi ancora una volta all'atto conclusivo, ma con l'Atalanta che osserva interessata e, inevitabilmente, preoccupata per il calendario.
STARTING BLOCK: IL CAMMINO NEI GIRONI - Il sipario si alza oggi per l'attaccante nigeriano. Lookman e le "Super Eagles" stazioneranno a Fez per la prima fase: si comincia alle 18:30 contro la Tanzania, per poi proseguire sabato sera contro la Tunisia e chiudere il girone martedì 30 contro l'Uganda. Un giorno di decalage per il difensore ivoriano: la Costa d'Avorio, inserita nel gruppo F e di base a Marrakech, debutterà domani alle 18:30 contro il Mozambico. A seguire, le sfide contro il Camerun (domenica 28) e Gabon (mercoledì 31). Tre partite garantite per entrambi, tre occasioni per mostrare i muscoli e guidare le rispettive nazionali verso la fase a eliminazione diretta.
IL TABELLONE E IL SOGNO REMATCH - Sulla carta - approfondisce stamane L'Eco di Bergamo -, il passaggio del turno appare una formalità per due delle nazionali più quotate del continente (passano le prime due e le quattro migliori terze). La vera partita a scacchi riguarda il posizionamento. Nigeria (Girone C) e Costa d'Avorio (Girone F) sono teste di serie: se entrambe dovessero rispettare i pronostici e vincere i rispettivi raggruppamenti, finirebbero ai lati opposti del tabellone, con un appuntamento virtuale fissato solo per la finalissima del 18 gennaio a Rabat. Diverso lo scenario in caso di passi falsi: un secondo posto di una delle due potrebbe anticipare l'incrocio in semifinale, mentre una qualificazione come "migliore terza" renderebbe il percorso imprevedibile, con il rischio di un derby fratricida già agli ottavi.
CALCOLATRICE ALLA MANO: LE GARE A RISCHIO Mentre in Africa si gioca, a Zingonia si fanno i conti. L'assenza dei due alfieri nerazzurri avrà un peso specifico notevole sulle scelte di Raffaele Palladino. Lo scenario migliore per il club (e peggiore per i giocatori) prevede un rientro anticipato in caso di eliminazione ai gironi (30-31 dicembre), rendendoli disponibili per il big match contro la Roma del 3 gennaio. Ma se le nazionali dovessero fare strada, il conto delle assenze salirebbe vertiginosamente. Gli ottavi (3-6 gennaio) mettono a rischio la trasferta di Bologna; i quarti (9-10 gennaio) escluderebbero la presenza contro il Torino. Se Lookman o Kossounou dovessero arrivare in fondo (semifinali il 14, finali il 17 e 18 gennaio), salterebbero anche la sfida col Pisa e arriverebbero col fiato cortissimo, o forse non arriverebbero affatto in tempo, per la cruciale sfida di Champions League contro l'Athletic Bilbao del 21 gennaio.
Da un minimo di due a un massimo di sette partite lontano da Bergamo. È questo il prezzo da pagare per avere in rosa campioni di caratura internazionale. L'Atalanta tifa per i suoi ragazzi, ma con un occhio al cronometro e uno al calendario, sperando che il dazio da pagare alla gloria continentale non sia troppo salato per gli obiettivi del club.
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Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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