Guardare indietro serve a poco, se non per imparare dagli errori o dalla sfortuna. Per l'Inter, lo schiaffo di Riyadh è ormai archiviato e l'orizzonte si chiama campionato. Per Hakan Calhanoglu, il ritorno alla normalità coincide con la riconquista della cabina di regia nella delicata sfida contro l'Atalanta. Il "non-rigore" della semifinale di Supercoppa è un capitolo chiuso: a Bergamo, il turco è pronto a riaccomodarsi sulla sua sedia da regista, quel trono che nelle ultime uscite è stato occupato con dignità da Zielinski, ma che spetta di diritto al numero 20 per carisma e centralità nel progetto tecnico.

LA CAUTELA DI CHIVU – Il riavvolgimento del nastro ci riporta al 9 dicembre, la notte di Champions contro il Liverpool e quei fatali 11 minuti prima dello stop. Da allora, la parola d'ordine in casa nerazzurra è stata "prudenza". Chivu e lo staff medico hanno scelto la via della cautela assoluta: niente rischi, niente rientri affrettati che potessero trasformarsi in ricadute. Una gestione confermata anche in Arabia, dove Calhanoglu è rimasto spettatore della lotteria dei rigori. Lui, specialista da 53 centri in carriera, non ha calciato per evitare sollecitazioni a freddo sugli adduttori appena guariti. Una scelta dolorosa ma necessaria per preservare il futuro.

NUMERI DA LEADEROra il mirino è puntato solo sulla Dea. Calhanoglu - fa il punto La Gazzetta dello Sport - torna per essere il faro dell'Inter, forte di una stagione che, numeri alla mano, lo vede nella sua versione migliore: già 7 gol e 3 assist tra Serie A e Champions, con un bottino in campionato (6 reti) che ha già superato quello dell'intera passata stagione. Il rientro in gruppo a pieno regime è una manna per Chivu, che recupera il suo insostituibile metronomo per la rincorsa in campionato.

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Sezione: L'avversario / Data: Lun 22 dicembre 2025 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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