C'è amarezza per il risultato, ma c'è soprattutto la consapevolezza di aver costruito qualcosa di importante. Daniele De Rossi si presenta in sala stampa con il volto di chi sa di aver sfiorato l'impresa. Il suo Genoa, rimasto in dieci dopo pochi minuti per l'espulsione di Leali, ha retto l'urto dell'Atalanta fino all'ultimo respiro, prima di cedere nel finale. «Da Genoa abbiamo fatto gli altri 89 minuti», esordisce il tecnico. «Bisogna essere lucidi, il gol finale ci ha spezzato il cuore. Sono fiero dei miei ragazzi, ma non è una novità. Sono fiero del cuore ma anche dell'organizzazione tattica che abbiamo mantenuto in condizioni estreme. Se dovessi fare un video per un direttore sportivo per mostrare il mio lavoro, ci metterei questi 89 minuti: i giocatori mi hanno rappresentato in tutto e per tutto».

IL CORAGGIO TATTICO E IL SACRIFICIO DI VITINHA – Nonostante l'inferiorità numerica immediata, De Rossi ha scelto di non snaturare la squadra togliendo una punta, una mossa coraggiosa resa possibile dallo spirito di sacrificio dei suoi attaccanti. «Succede perché hai un attaccante che fa anche il centrocampista e il terzino. Quando hai giocatori come Vitinha, con quel cuore e quella corsa, ti lasciano tranquillo», spiega l'allenatore. Il rammarico è tutto per il mancato premio finale: «Mi dà fastidio aver perso per loro. Meritavano di uscire con un punto che, per come si era messa, ne valeva dieci».

SOMMARIVA E I GIOVANI: NESSUN PROCESSO – Nel finale, De Rossi è andato subito da Sommariva, il terzo portiere gettato nella mischia a freddo e sfortunato protagonista. «Non lo stavo consolando, lo stavo ringraziando», chiarisce il tecnico. «Voi sapete cosa vuol dire fare il terzo portiere, allenarsi sempre al massimo senza giocare mai? Ha fatto parate importanti su Zalewski e ci ha aiutato in uscita. L'errore fa parte del gioco». Parole di elogio anche per i giovani difensori come Otoa e Marcandalli, chiamati a fronteggiare l'attacco della Dea: «Sono stati impeccabili contro una squadra che ha battuto il Chelsea. Alessandro ha un potenziale di cui non ci rendiamo ancora conto».

L'EROISMO DI THORSBY E IL RITORNO A CASA – La battaglia del Ferraris ha lasciato segni fisici, come l'infortunio alla spalla di Thorsby. «Abbiamo giocato in 9 e mezzo nel finale. Gli è uscita la spalla, credo sia rientrata, ma è dolorosissimo. Era sofferente sul lettino», rivela De Rossi. Ora però la testa va subito alla prossima sfida, che non sarà una partita qualunque: il ritorno all'Olimpico contro la Roma. «È un'altra gara in cui dobbiamo fare punti. Rappresenta qualcosa di gigante per me tornare in quel posto, ma la prepareremo con freddezza», conclude il mister.

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Sezione: L'avversario / Data: Dom 21 dicembre 2025 alle 23:28
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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