Il calcio sa essere crudele e la notte del Ferraris ne è la prova lampante. Tra l'espulsione corretta di Leali dopo appena tre giri di lancette e l'uscita a vuoto del suo sostituto Sommariva al 94', c'è tutto il dramma sportivo del Genoa. In mezzo ai due estremi "portieristici", però, c'è stata una squadra, quella di De Rossi, che ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, meritando ampiamente un pareggio che gli è stato scippato all'ultimo respiro. Ride invece l'Atalanta, che porta a casa il massimo risultato col minimo sforzo estetico: è il secondo successo di fila in campionato (terzo includendo la Champions) che accorcia la classifica verso la zona Europa, ora distante solo tre lunghezze dal sesto posto.

L'UOMO IN MENO E L'ORGOGLIO ROSSOBLÙ - La partita sembrava segnata in avvio. Un errore tecnico di Norton-Cuffy su uno spiovente innesca la fuga di Daniel Maldini, abbattuto sulla trequarti dall'uscita scomposta di Leali. Rosso inevitabile e Grifone in dieci. De Rossi sacrifica Martin per inserire il secondo portiere Sommariva, ma invece di crollare, il Genoa si compatta. Vitinha si sdoppia, correndo per due, e la squadra di casa maschera l'inferiorità numerica con un'organizzazione commovente. L'Atalanta, priva di cinque pezzi da novanta come Lookman, Kossounou, Pasalic, Bellanova e Djimsiti, commette il peccato mortale di considerare la gara già vinta, gestendo il possesso con ritmi blandi e tirando in porta una sola volta con De Ketelaere.

IL RIMPIANTO DI VITINHA E IL CINISMO DI PALLADINO - La beffa poteva addirittura trasformarsi in estasi per il Genoa all'inizio della ripresa. Norton-Cuffy scappa a destra e serve Vitinha, che da due passi colpisce un palo clamoroso. Sarebbe stato il vantaggio dell'eroismo, resterà il rimpianto della stagione. Palladino, capito che il possesso palla sterile non avrebbe portato a nulla, prova a scuotere i suoi: dentro Zalewski per dare brio e poi l'all-in finale con l'ingresso di Krstovic per Kolasinac, disegnando un sistema ultra-offensivo con il doppio centravanti.

L'EPILOGO AMARO - Quando il pareggio sembrava scritto, ecco l'episodio decisivo - sottolinea La Gazzetta dello Sport -. All'ultimo calcio d'angolo, disegnato con una traiettoria velenosa da Zalewski, Sommariva sbaglia i tempi dell'uscita: Hien sovrasta Vasquez e insacca il gol vittoria. Una punizione severissima per il portiere di riserva, autore fino a quel momento di ottimi interventi, ma che lancia un messaggio chiaro alla dirigenza ligure sulla necessità di intervenire sul mercato.

L'Atalanta di Palladino continua a invertire la rotta rispetto al passato: sei vittorie nelle ultime otto uscite. Il bel gioco latita e la gestione dell'uomo in più è stata deludente, ma i risultati danno ragione al tecnico. L'estetica può attendere, la pratica per ora è archiviata.

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Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 22 dicembre 2025 alle 08:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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