"La vita sempre sudata": l'ultimo abbraccio di Curno a Eugenio Perico, uomo vero prima che campione

I colori si fondono, il dolore si mischia all'orgoglio, il ricordo diventa presenza. Nella chiesa della Marigolda a Curno, gremita in ogni ordine di posto, non c'erano solo sciarpe nerazzurre e maglie bianconere a salutare per l'ultima volta Eugenio Perico. C'era l'essenza di una vita spesa per gli altri, sul campo e fuori. Tra la forza composta della moglie Maurizia e della figlia Giusi, spuntano i dettagli di un amore che non finisce: la maglia gialloverde numero 4 della Giemme custodita da Alessandro, o quei calzini rossi indossati da Gabriele, omaggio iconico al "Presidentissimo" dell'Ascoli Costantino Rozzi. Frammenti di un mosaico umano che ieri ha ricevuto il tributo di due città e di tutto il calcio italiano.

L'OMELIA E IL MANTRA DELL'EDUCATORE – «La vita sempre sudata, quindi anche la maglia». Don Eugenio Nembrini, dall'altare - descrive la cerimonia L'Eco di Bergamo -, ha rimodellato il celebre motto della tifoseria atalantina per cucirlo addosso al feretro del "Genio". Perché Perico non è stato solo un terzino roccioso, ma un maestro di vita. «Dopo aver giocato, ha scelto di insegnare calcio ai ragazzi inculcando un mantra: "Prima uomini e poi giocatori"», ha ricordato il sacerdote. Un uomo quadrato, tutto d'un pezzo, che sapeva discutere ma che riconosceva che «il primo pensiero non poteva essere un pallone». La sua fede profonda è stata il terreno buono dove far germogliare il seme del talento e dell'umanità.

UN PARTERRE DE ROIS E L'OMAGGIO DELLA NORD – A rendere onore al capitano, scomparso dopo una lunga malattia, c'era il calcio che conta, quello fatto di volti e storie vere. Da Cesare Prandelli all'ex arbitro Paolo Casarin, passando per generazioni di atalantini: Gianpaolo Bellini, Valter Bonacina, Rolando Bianchi, Massimo Donati, fino ai tecnici e compagni di una vita come Bortolo Mutti, Adelio Moro, Nado Bonaldi e tanti altri. L'Atalanta era presente con il direttore generale Umberto Marino, mentre sul sagrato una delegazione della Curva Pisani ha esposto lo striscione «Ciao Eugenio», l'ultimo saluto degli ultras al loro guerriero.

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