Genoa-Atalanta, è una maledizione: rossoblù ancora in dieci. Un incubo che si ripete dopo la Coppa Italia

Sembra quasi una condanna scritta nel destino o un bizzarro allenamento alla sofferenza. Quando il Genoa vede nerazzurro, finisce inevitabilmente per restare in inferiorità numerica. Quello andato in scena ieri a Marassi è un copione già visto, una replica ancora più drammatica di un film proiettato sugli schermi calcistici soltanto tre settimane fa. In venti giorni, la sfida tra il Grifone e la Dea si è trasformata nella sagra del cartellino rosso per i liguri, costretti per la seconda volta consecutiva a giocare gran parte del match con l'uomo in meno contro la corazzata bergamasca.

IL PRECEDENTE DI COPPA – La mente corre subito allo scorso 3 dicembre, ottavi di Coppa Italia alla New Balance Arena. Anche in quell'occasione, la parità numerica durò poco più di mezz'ora. Al 36' del primo tempo, l'espulsione di Fini spianò la strada agli uomini di Palladino, che dilagarono con un perentorio 4-0 firmato da De Roon, Pasalic, Djimsiti e dal giovane Ahanor. Una lezione severa, facilitata dall'evidente divario creato dall'uomo in più.

LA STORIA SI RIPETE – Ieri al Ferraris la storia si è ripetuta, ma in una forma ancora più grave e grottesca per i padroni di casa. Il cronometro non aveva nemmeno completato il terzo giro di lancette quando il portiere Leali si è visto sventolare il rosso in faccia, lasciando i suoi in dieci per praticamente tutta la durata dell'incontro. Una mazzata psicologica che avrebbe potuto abbattere chiunque, ma che paradossalmente ha reso la vita più complicata all'Atalanta rispetto alla passeggiata di Coppa.

EPILOGHI DIVERSI – Se il fattore comune è l'inferiorità numerica, l'esito finale ha avuto un sapore diverso. Laddove in Coppa era arrivata una goleada, in campionato l'Atalanta ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per scardinare il fortino eretto da un Genoa eroico. C'è voluto il guizzo di Hien al 94', all'ultimo respiro, per piegare la resistenza rossoblù. Resta il dato statistico, impietoso e curioso: in meno di un mese, il Genoa ha "allenato" la sua capacità di soffrire in dieci contro l'Atalanta. Ma il risultato, alla fine, ha sorriso sempre alla Dea.

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