L’Atalanta ha voltato pagina, archiviando l’epopea Gasperini e aprendo un capitolo inedito con Ivan Juric in panchina. Una scelta che divide, soprattutto alla luce delle cessioni di giocatori simbolo come Retegui, Cuadrado e Ruggeri, con Lookman che a lungo è sembrato sul punto di lasciare Bergamo. Per alcuni osservatori il nuovo ciclo appare meno brillante di quello precedente.

LA CRITICA – Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, Gianni Bezzi ha espresso perplessità sul percorso intrapreso: «Non parlerei di arroganza, ma ho l’impressione che questa Atalanta abbia ridotto le proprie ambizioni. La società resta competente e capace, conosce bene la strada da seguire. Ciò che mi lascia perplesso è Juric: non mi ha mai convinto fino in fondo, lo vedo più come un tecnico da Serie B che da club stabilmente proiettato in Europa».

TRA PROGETTO E AMBIZIONI – La dirigenza ha difeso con fermezza la propria visione, scegliendo di rinnovare senza rivoluzionare. Zalewski, Musah e Krstovic sono stati gli innesti principali, ma secondo Bezzi il livello di ambizione non coincide con quello che aveva portato la Dea ai vertici italiani ed europei negli ultimi anni.

PROSPETTIVE – Juric è atteso alla prova del campo: la stagione è lunga e sarà la Champions League a misurare la tenuta del progetto. Il giudizio finale non potrà che arrivare col tempo, ma la sensazione è che, almeno per ora, i riflettori sull’Atalanta brillino meno intensamente rispetto al recente passato.

Sezione: Interviste / Data: Ven 05 settembre 2025 alle 18:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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