In esclusiva ai microfoni di SuperNews è intervenuto Alex Pinardi. L’ex calciatore dell'Atalanta, classe 1980 e attualmente responsabile del settore giovanile della FeralpiSalò, ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera, con uno sguardo rivolto all’attuale situazione calcistica.

La tua carriera da calciatore parte dall’Atalanta. Con la Dea più di cento presenze tra Serie A e Serie B. Quali ricordi ti legano ai nerazzurri? Come valuti il campionato della squadra di Gasperini? "Dell’Atalanta ho solo ricordi positivi. Pur essendo bresciano, Bergamo per me è un po’ casa. Sono arrivato da bambino e sono andato via che ero diventato padre. Ho fatto tutta la trafila del settore giovanile, con momenti alti e bassi, prima di esordire in prima squadra. Devo tutto alla Dea e ai dirigenti e agli allenatori che hanno creduto nelle mie qualità. Penso a Favini, Modanesi, Perico, Finardi, fino ad arrivare a Vavassori e Prandelli. Ognuno di loro è stato importante per la mia crescita umana e professionale. L’Atalanta ci aveva abituati fin troppo bene. Quest’anno le prestazioni sono state quasi sempre positive, purtroppo non sempre però sono arrivati i risultati sperati. Non penso sia finito un ciclo, la squadra naviga comunque in buone posizioni di classifica. Per quanto dimostrato negli ultimi anni penso sia la squadra più europea in Italia. La Dea ha una propria identità e gioca a viso aperto con tutti. Grandi meriti vanno sicuramente a Gasperini e alla società".

Sei responsabile del settore giovanile della FeralpiSalò. Nelle scorse settimane è stato centrato un importante traguardo: la promozione in Primavera 2. Come si è arrivati a questo risultato? Quali emozioni hai provato?
"La promozione in Primavera 2 rappresenta un bellissimo successo per i ragazzi e per tutto lo staff. Da due anni a questa parte c’è stato un percorso di continua crescita. Si tratta di un risultato più che meritato. Quest’anno in Primavera hanno giocato sei 2005. Anche in finale abbiamo schierato ben tre ragazzi sotto età, uno dei quali ha anche siglato il gol del 3-1. Per noi sicuramente una grandissima soddisfazione. Importanti meriti vanno al mister per il coraggio e per aver condiviso la nostra filosofia. La vittoria rappresenta il giusto premio per l’operato della società. Abbiamo raggiunto un risultato storico. Affronteremo formazioni Primavera anche di squadre di A, dovremo farci trovare pronti".

Quanto è importante lavorare sui giovani per il calcio italiano? Quali errori sono stati commessi negli ultimi anni?
"Tutti si riempiono la bocca di belle parole, poi alla fine diventa un problema anche far giocare un 2003 in Serie B o in Serie C. All’estero le cose vanno diversamente. Poi è inutile “piangere sul latte versato” e rimuginare se non ci qualifichiamo per due volte di seguito ai Mondiali. Il risultato è conseguenza del lavoro fatto. In Italia manca programmazione, tutti pensano a salvare il proprio orticello. Con i ragazzi è necessario avere coraggio e pazienza. Tante promosse si perdono perché non è stata data loro una chance. Bisogna tutelare i giovani, cercando di non etichettarli dopo due o tre partite. Si dice di voler valorizzare i ragazzi, poi si fanno giocare quelli di 38 o 39 anni".

C’è un giovane calciatore italiano che apprezzi particolarmente? Puoi farmi un nome?
"
Mi piace tanto Davide Frattesi del Sassuolo. Ha delle caratteristiche e delle qualità davvero interessanti. Al Sassuolo bisogna fare i complimenti per come lavora coi giovani. Hanno coraggio e puntano tanto sui ragazzi, penso ad esempio anche a Scamacca e Raspadori. L’addio di De Zerbi, grandissimo allenatore, non ha destabilizzato l’ambiente e non ha modificato la filosofia del club. Quella del Sassuolo è la linea che dovrebbero intraprendere tutte le società di medio-basso livello. Se fossi responsabile della Figc, metterei come obbligatoria la presenza di tre calciatori del proprio settore giovanile nella rosa dei ventidue. Per non parlare delle tante squadre Primavera che hanno dieci stranieri sugli undici in campo…"

Lotta scudetto particolarmente agguerrita, chi la spunterà a tuo parere? "Da milanista spero vinca il Milan. La favorita però è senza dubbio l’Inter, che ha sicuramente qualcosa in più rispetto alle dirette concorrenti. Il momento negativo c’è stato, ma è la squadra più forte e completa. Il Napoli non ha avuto la stessa continuità delle milanesi ed ha perso troppi punti per strada per puntare allo scudetto".

Sezione: Interviste / Data: Mar 26 aprile 2022 alle 22:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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