Era l’estate del 2023 quando l’Atalanta decise di alzare l’asticella e portare a Bergamo il giocatore più costoso della sua storia. Per El Bilal Touré, allora appena ventiduenne, venne staccato un assegno da 28 milioni di euro più bonus fino a quota 31. Un investimento che fece discutere e che, col senno di poi, non ha mai trovato il giusto ritorno sul campo.

UNA SFIDA SUBITO IN SALITA - L’impatto con la Serie A fu segnato dagli infortuni. Mezza stagione saltata, tanto lavoro per ritrovare la condizione e un bilancio che, al termine del primo anno, parlava di 17 presenze totali, appena 3 reti e un assist. Numeri che non bastavano a giustificare l’investimento, e soprattutto la sensazione di un feeling mai davvero nato con Gasperini.

IL PRESTITO IN GERMANIA - L’estate successiva arrivò la scelta di spedirlo allo Stoccarda per rilanciarsi. Stesso copione, stessa statistica: 17 partite giocate, 3 gol realizzati (con tanto di squillo alla Juventus in Champions League) e un assist. Prestazioni a sprazzi, ma lontane dall’essere determinanti. Così il club tedesco decise di non esercitare il riscatto, riportandolo a Bergamo un anno dopo.

L’OCCASIONE TURCA - Ora il nuovo capitolo, questa volta in Turchia. Touré ha accettato il prestito al Besiktas, formula che può trasformarsi in cessione definitiva a determinate condizioni. Per lui l’ennesima chance di dimostrare quel talento che lo aveva reso uno dei prospetti più seguiti d’Europa, ma che in Italia non ha mai trovato continuità.

IL RIMPIANTO DELLA DEA - Per l’Atalanta, rimane il retrogusto amaro di un affare record che non ha mai prodotto i frutti sperati. Un colpo nato per essere il simbolo di un salto di qualità, trasformato in una parabola fatta di infortuni, prestiti e rimpianti.

Sezione: Copertina / Data: Mar 26 agosto 2025 alle 21:59
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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