Ci sono momenti in cui il mercato diventa una questione di istinto più che di programmazione. L’Atalanta, dodici mesi fa, fu costretta a correre ai ripari dopo l’infortunio di Scamacca e virò su Mateo Retegui, strappandolo al Genoa. Allora, in molti storsero il naso: il rendimento del centravanti italo-argentino sembrava ancora tutto da dimostrare. Eppure, con nove gol stagionali in rossoblù (sette in Serie A e due in Coppa Italia), la base c’era. Da lì in avanti la sua esplosione fu fragorosa, tanto da diventare un riferimento per l’attacco e per la Nazionale.

Oggi quella stessa sensazione di déjà-vu si respira intorno al nome di Nikola Krstovic. Il montenegrino ha numeri addirittura più convincenti rispetto a quel Retegui pre-Atalanta: doppia cifra raggiunta in un Lecce costantemente in lotta per salvarsi, 18 reti complessive nelle ultime due stagioni e una continuità realizzativa che stride con il contesto in cui ha giocato. Non un predestinato raccontato dalle favole, ma un attaccante di razza, centravanti vero, che sa convivere con la fatica delle battaglie in fondo alla classifica. E se hai senso del gol in quelle condizioni, immaginate cosa può fare in un contesto di vertice, con palloni riforniti in quantità e compagni di livello superiore.

Il paragone con Retegui non è forzato, anzi diventa uno spunto illuminante. Come accadde allora, la Dea si trova davanti a un incrocio decisivo: inseguire ancora una pista estenuante come quella di Muniz, che il Fulham valuta oltre i 40 milioni, o spostare con coraggio il mirino su un profilo che offre certezze immediate e margini di crescita evidenti. Krstovic non è un ripiego, ma l’opportunità concreta di completare un mosaico già di per sé competitivo.

Chi conosce l’Atalanta sa che il suo sistema offensivo è un moltiplicatore di numeri per chi vive di area di rigore. Lo è stato per Zapata, lo è stato per Muriel, lo è stato perfino per chi, fino al giorno prima, sembrava un comprimario. Ecco perché l’idea che il montenegrino possa replicare la parabola di Retegui non appare affatto azzardata. Semmai è il contrario: sembra l’opzione più logica.

In un mercato dove spesso si paga l’illusione più della sostanza, l’Atalanta ha la possibilità di scegliere il pragmatismo. E se Juric avrà il coraggio di affidarsi a un bomber che i numeri già raccontano come centravanti di razza, Bergamo potrebbe ritrovarsi tra le mani non solo un’alternativa a Muniz, ma l’ennesimo colpo di mercato destinato a cambiare la narrazione di un’intera stagione da abbinarsi e alternarsi a Gianluca Scamacca in una stagione che sarà lunga e impegnativa. Krstovic non è un nome da riempire le prime pagine: è un attaccante che segna, e tanto basta per scrivere nuove storie.

Sezione: Copertina / Data: Mar 19 agosto 2025 alle 01:15
Autore: Lorenzo Casalino
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