Durante la grande serata dedicata ai 118 anni di storia dell’Atalanta e all’inaugurazione della statua dell’Europa League a Piazzale Goisis, è arrivata una voce dal cuore del Sudamerica. Claudio Caniggia, simbolo della Dea degli anni d’oro, si è collegato dall’Argentina per rivolgere un saluto affettuoso ai tifosi bergamaschi, che non lo hanno mai dimenticato.
Un intervento carico di emozione, nostalgia e riconoscenza, in cui il "Figlio del vento" ha espresso tutta la sua felicità per un trionfo che ha unito le generazioni, definendo quello di Dublino come un risultato storico e meritato. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com
Claudio, che emozione ha provato nel vedere l’Atalanta sollevare la coppa a Dublino?
«È stato spettacolare, davvero. Vincere in quel modo contro una squadra come il Bayer Leverkusen, che non aveva perso una partita per tutta la stagione, è stata un’impresa straordinaria. Hanno meritato pienamente, non c’è stato nulla di casuale. È stata una vittoria che ha reso orgogliosi tutti noi che amiamo questi colori».
Ha seguito le partite della cavalcata europea?
«Sì, certo. Ho guardato tutte le partite e ricordo bene le emozioni di quelle serate. La squadra ha giocato con coraggio, intensità e cuore. Non solo nella finale, ma durante tutto il percorso. È stato bellissimo vedere un gruppo così compatto e una città che spingeva insieme a loro. Questa è la vera forza dell’Atalanta».
Lei ha vissuto da protagonista anni importanti a Bergamo. Che significato ha per lei questo successo europeo?
«È stato come se lo avessi vissuto in campo, perché mi sento ancora parte di questa famiglia. L’Atalanta è nel mio cuore e lo sarà sempre. Essere stato anche solo un piccolo pezzo di questa storia mi riempie d’orgoglio. Quando vedo dove è arrivata oggi, penso a tutto il lavoro e alla passione che ci sono dietro. È un riconoscimento per chi ha creduto nella squadra, per la società, per i tifosi, per tutta Bergamo».
Tra i ricordi più belli della sua carriera, dove si colloca l’esperienza in nerazzurro?
«In cima, senza dubbio. A Bergamo ho vissuto anni speciali, di crescita e di emozioni vere. La gente mi ha sempre trattato con grande affetto, e ancora oggi sento quell’amore. Non posso che ringraziare tutti: i tifosi, i compagni e la società. È stata un’esperienza che porto con me ovunque vada».
Ha parlato anche di una vecchia partita contro l’Inter e di un rigore discusso…
«Sì, ci scherziamo ancora sopra! Quella semifinale di Coppa Italia contro l’Inter fu incredibile. C’è chi ancora discute su quella punizione dal limite a San Siro. Ma al di là degli episodi, abbiamo fatto una grande stagione e giocato partite memorabili. L’Atalanta di allora gettava le basi di ciò che sarebbe diventata: una squadra che non molla mai, che lotta sempre».
Prima di concludere, Caniggia ha voluto rivolgere un ultimo pensiero alla Bergamo di oggi:
«Quello che ha fatto l’Atalanta è incredibile e lo merita pienamente. Questa vittoria è di tutti: dei giocatori, della società, ma soprattutto dei tifosi. Il pubblico bergamasco è speciale, non smette mai di credere, di cantare, di sostenere. Sono felice per loro e per questa città che porto nel cuore. Vi mando un grande abbraccio e… forza Atalanta!».
@ Riproduzione Riservata
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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